2009-02-12 16:00:07

Messaggio del Celam sulla crisi economica e sociale


A conclusione della sua riunione annuale di coordinamento, svoltasi a Bogotá il 5 e 6 febbraio, il Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), ha pubblicato un ampio messaggio. Nel documento si sottolinea l’importanza, in un momento di crisi come quello attuale, “della responsabilità di tutti – governanti, politici, imprenditori, operai, associazioni civili e comunità religiose di fedi diverse – in favore della promozione dell’umanizzazione delle strutture politiche, economiche e finanziarie. Si auspica che queste possano servire il bene comune promuovendo la priorità del lavoro sul capitale e della produzione sulla finanza. I presuli del coordinamento ecclesiale subcontinentale esprimono gravi preoccupazioni sulla crisi e chiedono inoltre di scommettere proprio oggi “sulla democrazia, la partecipazione, il dialogo e i valori”. I vescovi ricordano le riflessioni di Benedetto XVI, secondo il quale questa crisi mette alla prova la globalizzazione. I presuli sottolineano quindi che la crisi non è il risultato delle difficoltà finanziarie immediate bensì del peggioramento culturale e morale. La situazione pone grandi sfide tra cui “la solidarietà nelle azioni e opere concrete” per superare con soluzioni adeguate problemi come la fame, la disoccupazione, il deterioramento della qualità della vita. Al tempo stesso deve stimolare i cattolici, le loro istituzioni, “per dare un contributo nella formulazione di un nuovo modello di sviluppo per l’America Latina e i Carabi”. Al riguardo, i vescovi citano il documento di Aparecida che lancia un monito sul rischio del rinforzamento dei grandi monopoli “e della tentazione di far diventare il profitto il valore supremo”. “Ecco perché, oggi più che mai - proseguono i presuli - appare urgente la necessità che la globalizzazione sia guidata da criteri etici mettendo tutto al servizio della persona umana creata ad immagine e somiglianza di Dio. L’attuale crisi finanziaria ha messo in evidenza l’affanno eccessivo per il profitto al di sopra del valore del lavoro umano e dell’occupazione”. Si tratta di una sovversione dei valori che “sostituisce i rapporti umani con le transazioni finanziaria: “la globalizzazione così come si configurata non è stata capace d’interpretare e reagire in funzione dei valori oggettivi che si collocano oltre il mercato; valori che sono la cosa più importante della vita umana, e cioè la verità, la giustizia, l’amore e soprattutto la dignità e i diritti di tutti, anche di coloro che vivono ai margini del mercato”. L’economia internazionale ha finito “per concentrare il potere e la ricchezza in poche mani escludendo ai meno abbienti e aumentando l’iniquità”. Perciò, a giudizio dei vescovi, occorre “gettare le basi per un nuovo ordine internazionale fondato su delle regole del gioco che tengano conto anche dei valori del Vangelo e dell’insegnamento sociale della Chiesa per promuovere una globalizzazione che abbia il segno della solidarietà e della razionalità. “Si deve far sì che il nostro da continente della speranza sia anche, come ci ha detto Benedetto XVI, diventi Continente dell’amore”. Questo compito interpella tutti senza discriminazione religiosa, culturale, politica ed ideologica, assicura il Celam. Tutti – si legge nel testo – sono chiamati alla speranza, per camminare insieme verso “la costruzione della pace”. I vescovi latinoamericani concludono il loro messaggio associandosi alle parole di Benedetto XVI in occasione, l'8 gennaio 2009, del discorso al Corpo diplomatico presso la Santa Sede: “Come non pensare a tante persone e famiglie colpite dalle difficoltà e dalle incertezze che l’attuale crisi finanziaria ed economica ha causato a livello mondiale? Come non evocare la crisi alimentare e il surriscaldamento climatico, che rendono ancora più arduo l'accesso al cibo e all’acqua per gli abitanti delle regioni fra le più povere del pianeta? È d’ora innanzi urgente adottare una strategia efficace per combattere la fame e facilitare lo sviluppo agricolo locale, soprattutto perché la percentuale di persone povere nei Paesi ricchi aumenta”. (A cura di Luis Badilla)







All the contents on this site are copyrighted ©.