Israele: consultazioni per il governo. Raid contro Hamas
In attesa dell’ufficializzazione dei risultati elettorali, in Israele continuano i
contatti tra i maggiori partiti per la formazione del governo. Sia Tzipi Livni, leader
del partito di centro Kadima e vincitrice delle consultazioni, che Benyamin Nethaniau,
a capo della destra del Likud distaccato di un solo seggio, hanno avuto ieri colloqui
con Avigdor Lieberman, leader del partito della destra radicale, Yisrael Beitenou,
terza forza politica della Knesset. Intanto, il presidente americano Barack Obama
ha telefonato al suo omologo israeliano, Shimon Peres, assicurando che gli Stati Uniti
lavoreranno con il prossimo premier per assicurare la pace a tutto il Medio Oriente.
Ma, guardando alla difficile situazione nella regione, quale governo è auspicabile
per Israele? Giancarlo La Vella lo ha chiesto ad Ennio Di Nolfo, professore emerito
all’Università di Firenze, esperto di Medio Oriente: R. - A mio
parere, il governo più auspicabile è un governo di unità nazionale, che esclude il
partito di estrema destra, poiché è l’unico che potrebbe anche affrontare - con un
certo grado di sicurezza - un risultato di compromesso, mettendo insieme le istanze
- abbastanza intransigenti - del Likud con quelle più mediane di Kadima. Formato questo
governo - ammesso che sia possibile - probabilmente la situazione tenderebbe a migliorare
se l’intervento americano fosse davvero risolutivo. D. - Quale
efficacia, secondo lei, potrebbe avere la mediazione americana della nuova amministrazione
Obama? R. - Credo che molto dipenda dall’intervento degli Stati
Uniti e dalle modalità di questo intervento nell’area. Se l’intervento seguirà la
linea di Annapolis - due Stati nella stessa regione - allora probabilmente la situazione
diventerà più fluida e più facile verso un processo di pacificazione fortunato. In
realtà, però, che le cose vadano in questa direzione dipende tutto da variabili che
non siamo in grado di controllare dall’esterno, e probabilmente non sono in grado
neanche gli stessi israeliani di controllare dall’interno. D.
- C’è anche da valutare la volontà di dialogo di Hamas: un governo israeliano di estrema
destra vorrebbe dire il naufragio totale di qualsiasi negoziato? R.
- In teoria sì. Però non dobbiamo dimenticare il fatto che un governo di estrema destra,
com’era quello di Menahem Beghin, a suo tempo è riuscito a raggiungere i primi accordi
di pace tra Israele e l’Egitto.
Intanto, l'aviazione israeliana
ha aperto il fuoco nella notte contro una postazione di Hamas nel sud della Striscia
di Gaza, senza provocare feriti. Un portavoce militare israeliano ha confermato che
“l'esercito ha attaccato una postazione di Hamas a Khan Yunis in risposta a due colpi
di mortaio sparati ieri contro il sud di Israele”.