2009-02-11 15:09:38

Zimbabwe: i cristiani reclamano lo stato di diritto e il rilascio dei prigionieri


Il ripristino dello stato di diritto ed il rilascio immediato dei prigionieri politici: è quanto chiede l’Alleanza Cristiana dello Zimbabwe (Zca) al governo di unità nazionale che ha giurato oggi. Il gruppo – che include cattolici, protestanti, anglicani, evangelici e pentecostali – ha rilasciato una dichiarazione in cui si esprime “un cauto ottimismo” per le conclusioni dell’incontro della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe, la quale ha annunciato la formazione di un governo di unità nazionale dello Zimbabwe. Tuttavia, secondo la Zca, non si può certo parlare di un successo dei principi africani, bensì di un compromesso al ribasso che denota come “la voce del popolo, democraticamente espressa con le elezioni del marzo 2008, non è stata riconosciuta o rispettata”. “Ad ogni modo – continua la Zca – speriamo e preghiamo che Dio Onnipotente intervenga e guidi questa fase di transizione verso la vera democrazia e, di conseguenza, verso la giustizia, la riconciliazione, la pace e la prosperità nel nostro travagliato Paese”. Quindi, l’Alleanza Cristiana sottolinea che “attualmente, la popolazione dello Zimbabwe vive nel sospetto e nell’incertezza ed ha bisogno di fiducia in soluzioni costruttive che rivelino l’onestà e la volontà politica di trasformare la nazione”. Per questo, il gruppo cristiano indica alcune priorità da inserire nell’agenda del nuovo governo di unità nazionale: oltre al ritorno ad uno stato di diritto ed alla scarcerazione immediata dei detenuti politici, si richiede che le ONG possano distribuire liberamente cibo e medicinali alla popolazione, colpita in questo momento anche da un’epidemia di colera, che la Reserve Bank dello Zimbabwe ritorni al suo mandato originale di conservazione delle risorse e della loro distribuzione secondo le direttive del governo “senza ingerenze politiche o interessi di parte”. Ribadita, poi, l’importanza che “l’insieme delle questioni riguardanti la giustizia e la riconciliazione sia elaborato insieme alla Chiesa” e che “il processo di riforme costituzionali sia avviato secondo l’accordo raggiunto, permettendo a tutta la popolazione del Paese di portare il proprio significativo contributo”. “Il popolo dello Zimbabwe ha sofferto abbastanza – conclude la Zca – Ora vorremmo vedere iniziative messe in atto da tutto il governo e che dimostrino che i politici hanno a cuore il bene comune del Paese, al di sopra dei propri interessi personali”. (I.P.)







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