La Caritas sta fornendo cibo a 2000 famiglie di Gaza tagliate fuori dagli aiuti a
causa della recente campagna militare israeliana. La Striscia ha una popolazione di
circa un milione e mezzo di persone, il 90% delle quali dipende fortemente dagli aiuti
umanitari dopo che i bombardamenti hanno distrutto case, ospedali, scuole, fognature
e varie infrastrutture. L'operazione militare si è svolta dopo un blocco di 18 mesi
in cui la gente di Gaza ha visto prosciugarsi le riserve di cibo e l'economia è stata
ridotta in ginocchio. La Caritas, ricorda un comunicato inviato all'agenzia Zenit,
distribuirà olio, farina, riso, zucchero, tè, pasta di pomodoro, carne in scatola
e latte, e sta fornendo anche coperte e medicinali. La settimana scorsa, le Nazioni
Unite hanno sospeso le spedizioni di aiuti, affermando che il Governo di Hamas ha
immagazzinato centinaia di tonnellate di cibo. La Caritas ha lanciato recentemente
un appello per raccogliere due milioni di dollari per finanziare un programma di sette
mesi per fornire a 2000 famiglie di Gaza cibo, assistenza sanitaria e igienica e sostegno
finanziario. Durante il conflitto, ha anche fornito assistenza medica agli abitanti
della Striscia attraverso cinque postazioni mediche, una delle quali è stata distrutta
da un attacco aereo israeliano. Al di là degli aiuti d'emergenza, Gaza avrà bisogno
di una ricostruzione a lungo termine dopo gli attacchi, costati la vita a più di 1.300
persone. Le Nazioni Unite hanno affermato che l'operazione israeliana, durata tre
settimane, ha lasciato due terzi dei residenti della Striscia senza mezzi, un terzo
senza acqua potabile. Le strutture sanitarie non hanno più i medicinali di base. Le
agenzie umanitarie stanno affrontando difficoltà nell'accedere a Gaza, visto che molti
varchi sono chiusi e Israele sta imponendo restrizioni su chi può entrare nella zona.
(R.P.)