2009-02-11 15:08:42

Iraq: la sconfitta dei fondamentalisti alle provinciali favorirà il ritorno dei cristiani


“È un risultato molto buono, soprattutto in questa tappa dello sviluppo del Paese. Aiuterà l'Iraq a rimettersi in carreggiata”. Con queste parole – riportate dall’agenzia Zenit - il vescovo Andreas Abouna, ausiliare di Baghdad, ha commentato i risultati delle elezioni provinciali dello scorso 31 gennaio. Parlando a Baghdad all'associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), il presule ha spiegato che la sconfitta dei partiti religiosi fondamentalisti potrebbe far sì che i cristiani inizino a tornare a casa. I risultati preliminari della settimana scorsa hanno inoltre rivelato grandi risultati per il partito del Primo Ministro Nouri al-Maliki, notizia che, secondo il vescovo Abouna, “ha reso felici” i cristiani costretti a emigrare per il settarismo e la violenza dell'epoca post-Saddam. Sottolineando come le elezioni si siano svolte nella maggior parte dei casi in modo pacifico, il presule ha aggiunto che “questo farà sì che i cristiani cambino opinione e possano voler iniziare a fare ritorno”. I cristiani iracheni a seguito delle persecuzioni delle milizie integraliste hanno infatti dato vita ad una vera e propria diaspora che ha portato la comunità al di sotto delle 300.000 unità. Circa vent'anni fa i cristiani in Iraq erano invece 1,4 milioni. Il Vescovo, ausiliare di Baghdad per i caldei, ha quindi sottolineato che i Governi laici hanno probabilità di fare di più dei partiti religiosi per difendere i diritti delle minoranze, un punto di vista ampiamente condiviso dai cristiani. “Sono sicuro che quando si diffonderà la notizia piacerà ai cristiani, soprattutto perché un Governo più laico favorirà i gruppi religiosi minoritari”, ha affermato. I dati sono un duro colpo per il maggiore partito sciita, il Consiglio Supremo Islamico dell'Iraq, e anche se al-Maliki e la sua coalizione politica “Lo Stato della Legge” hanno forti appoggi religiosi, hanno portato avanti un programma non settario. Il vescovo Abouna ha sottolineato il fallimento della sicurezza in Iraq durante gli anni in cui il governo e la politica erano dominati da estremisti sunniti e sciiti, incluso l'incendiario Muqtada al-Sadr. “Gli iracheni si sono resi conto che il modo migliore di aiutare il Paese è mantenere separate religione e politica”. Come altri ecclesiastici, il vescovo Abouna si è opposto con decisione alla nascita di un sistema religioso teocratico in Iraq. Nel 2005, sia il vescovo Abouna che l'arcivescovo Louis Sako di Kirkuk hanno chiesto al cardinale Cormac Murphy-O'Connor di Westminster di intercedere presso il Governo britannico, sostenendo che la bozza di Costituzione dell'Iraq puntava a instaurare la legge islamica (sharia) “dalla porta sul retro”. Il loro appello per un cambiamento della redazione del testo non ha tuttavia avuto esito. Dunque, sale ora l’attesa della comunità cristiana per i risultati ufficiali che non saranno disponibili prima della fine del mese a causa delle complesse regole elettorali sull'assegnazione dei seggi. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.