Il cardinale Renato Raffaele Martino ha concluso oggi la sua visita pastorale di tre
giorni in Togo - invitato della Conferenza episcopale – per presentare il Compendio
della Dottrina sociale della Chiesa. L’ultima giornata del porporato, è stata segnata
da due incontri. Il primo con la visita a Lomè ad un orfanotrofio che accoglie una
cinquantina di bambini, gestito – da una cinquantina di anni – dalle suore francescane.
Il cardinale Martino ha invitato le religiose a proseguire il loro lavoro al servizio
dei più poveri. Il porporato, ancora una volta, ha denunciato le diverse forme di
sfruttamento nei confronti dei minori ed ha citato il fenomeno dei bambini-soldato,
i bambini vittime della schiavitù sessuale e i bambini costretti ai lavori domestici
o nelle piantagioni. Il secondo incontro, sempre a Lomè: la visita al "Seminario maggiore
interdiocesano Giovanni Paolo II". Qui il cardinale ha sottolineato l’importanza della
formazione del seminarista e la necessità di includere – in questa formazione – l’insegnamento
della Dottrina sociale della Chiesa. Da sottolineare che il momento più importante
di questa visita, al di fuori della presentazione del Compendio, è stata la celebrazione
– ieri sera – nella cattedrale di Lomè, di una Messa concelebrata con tutti i vescovi
del Paese ed una cinquantina di sacerdoti e alla presenza del Capo dello Stato. Nella
sua omelia, il cardinale Martino ha - tra l’altro - richiamato alcuni principi della
Dottrina sociale della Chiesa, soprattutto quelli che riguardano l’edificazione di
uno Stato di diritto, il buon governo, la partecipazione attiva dei cittadini alla
vita pubblica e sociale, la coerenza dei comportamenti dei cristiani impegnati in
politica. Il porporato ha quindi esortato i togolesi a proseguire i loro sforzi, per
costruire una nazione unita e riconciliata, dove la dimensione religiosa e spirituale
abbia il suo posto. (Da Lomè, padre Joseph Ballong)