Caritas romana: immigrati, ricchezza per la società
Persone “normali” che non mangiano alla mensa Caritas, non chiedono l’elemosina né
si trovano in carcere, bensì vivono come la maggior parte della classe medio bassa
di Roma della quale sono come uno specchio, contribuendo con impegno allo sviluppo
dell’area. E’ questo il quadro che emerge dalla V edizione dell’Osservatorio romano
sulle migrazioni promosso dalla Caritas diocesana di Roma in collaborazione con provincia
e Camera di Commercio. I numeri sono in crescita: si arriva fino alle 404 mila unità
di residenti stranieri di cui la provincia, più vivibile e ben collegata con la capitale,
catalizza l’82,3%. In testa Guidonia Montecelio. E l’incidenza sulla popolazione locale
aumenterà nei prossimi 30 anni, dice lo studio, fino ad arrivare al 18,7%. La comunità
romena è ancora in testa tra le rappresentanze di tutto il mondo, seguita da quella
filippina e dalla polacca, a costituire un quadro estremamente importante a livello
lavorativo ed economico. L’Osservatorio segnala la ricchezza apportata dagli immigrati.
Cresce la loro occupazione con un’incidenza complessiva dell’8,7% e un tasso di attività
pari al 75,1%, di cui metà nei servizi sociali. Rimane la criticità legata alla sicurezza
sul lavoro e ai redditi bassi, ma altrettanto importanti sono le novità positive tra
cui la promettente realtà imprenditoriale gestita da stranieri (15.000 in tutto).
Aumentano le mansioni di alta qualificazione e migliora il livello di scolarizzazione
e di formazione anche adulta. (A cura di Gabriella Ceraso)