Ogni divisione impoverisce tutti i cristiani: così il cardinale Murphy O'Connor al
Sinodo anglicano
Quali che siano le attuali difficoltà, il cammino ecumenico della Chiesa cattolica
e della Chiesa anglicana deve continuare “verso una più piena comunione” in cui possano
affrontare insieme le sfide poste dalla società secolarizzata del nostro tempo. Con
questo forte auspicio, il cardinale Cormac Murphy O’Connor, arcivescovo di Westminster,
è intervenuto ieri all’apertura dei lavori del Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra,
che termineranno venerdì prossimo a Londra. Ricordando il percorso compiuto in questi
decenni nella prima e nella seconda fase del lavoro della Commissione Internazionale
Anglicano-Cattolica, il Primate cattolico inglese ha evidenziato che la piena comunione
è e deve restare “l’obiettivo finale” di tale cammino, nonostante appaia oggi lontano,
anche a causa delle attuali divisioni interne alla stessa Comunione anglicana. Divisioni
- ha sottolineato - che “toccano tutti” e “non possono lasciare indifferenti i cattolici”.
In questa delicata fase - ha quindi rilevato l’arcivescovo di Westminster - la natura
del rapporto tra le due Chiese potrebbe essere definita come “una sorta di ecumenismo
recettivo”. Tale approccio esprime “un ecumenismo spirituale che è il cuore stesso
del movimento ecumenico: invece di puntare sulla convergenza dottrinale, che pure
è fondamentale, esso promuove un dialogo vivo permettendo uno scambio di doni spirituali
che ci arricchiscono reciprocamente” nella crescente consapevolezza della necessità
“di affrontare insieme le sfide della nostra società sempre più secolarizzata”. “Ma
la Chiesa come comunione – ha concluso il cardinale O'Connor - è anche una sfida alle
nostre rispettive Chiese ad approfondire la loro comunione interna, nelle loro stesse
strutture di autorità: chiama la Chiesa anglicana a consolidare queste strutture e
a raggiungere quell’unità indispensabile per la vita e l’annuncio del Vangelo” e chiama
"anche la Chiesa cattolica a riflettere molto più di quanto non sia stato fatto finora
sul ruolo della diversità nella vita della Chiesa e su come dovrebbe essere esercitata
l’autorità ai suoi vari livelli”. Oltre allo stato dei rapporti tra la Chiesa cattolica
e la Chiesa d’Inghilterra, tra i principali temi del sinodo figurano il ministero
della Chiesa anglicana e i rapporti con le altre Chiese. Si parlerà poi della crisi
finanziaria e dell’impegno in ogni ambito sociale. Si discuterà anche delle diverse
proposte di normative future, tra cui quella concernente l’ordinazione delle donne
all’episcopato. Una proposta che, come è noto, ha aperto un aspro dibattito all’interno
dell’intera Comunione anglicana. (L.Z.)