I vescovi statunitensi esortano il Congresso a difendere le leggi pro-vita
L'appello è stato lanciato in una lettera scritta il 5 febbraio dal cardinale Justin
Francis Rigali, presidente del Comitato episcopale per le Attività Pro-Vita. Il porporato
ha sottolineato come uno dei primi punti dell'agenda del Congresso sia l'esame dei
disegni di legge per lo stanziamento dei fondi per finanziare i programmi federali,
e in questo contesto ha avvertito contro la rimozione delle clausole contro l'aborto.
Il cardinale Rigali nella lettera riportata dall'Agenzia Zenit, ha sottolineato la
mancanza di sostegno al Freedom of Choice Act, e ha poi commentato i nuovi provvedimenti
che il governo vorrebbe prendere. Anche “i legislatori che non concordano sulla legalità
dell'aborto saranno costretti dal Governo a sostenere o a partecipare all'aborto contro
la propria volontà”. Il porporato ha quindi elencato molti emendamenti da difendere,
una legislazione che spazia dall'evitare che le tasse degli americani finanzino gli
aborti alla difesa dell'obiezione di coscienza da parte dei professionisti sanitari.
“In una società che spesso sembra lacerata tra i valori della 'scelta' e della 'vita',
è facile concordare sul fatto che dovremmo rendere onore alla coscienza delle donne
incinte e dei professionisti sanitari che vogliono scegliere la vita”, ha dichiarato.
“In una società che vuole ridurre gli aborti, non ha senso che il Governo costringa
i suoi cittadini a finanziare e a promuovere l'aborto stesso” conclude il cardinale.
(F.C.)