Cento anni fa nasceva Dom Hélder Câmara. Mons. Rocha: vedeva il mondo con gli occhi
di Dio
Cento anni fa, il 7 febbraio 1909, nasceva a Fortaleza, in Brasile, Hélder Câmara,
undicesimo di 13 figli. Vescovo di Olinda e Recife dal 1964, si è distinto per il
suo impegno per la giustizia al fianco dei poveri e dei contadini senza terra, scontrandosi
con i latifondisti e le multinazionali. Scelse di abitare in una zona popolare accanto
agli ultimi. Quest’anno ricorre anche il decimo anniversario della morte avvenuta
a 90 anni il 27 agosto 1999. Ma quale eredità ha lasciato Dom Hélder Câmara? Cristiane
Murray lo ha chiesto all’arcivescovo di Mariana, Geraldo Lyrio Rocha, presidente
della Conferenza episcopale brasiliana:
R. – E’ molto
grande, enorme, l’eredità che ci lascia Dom Hélder Câmara, specialmente perché ha
preso una posizione così forte, chiara, come un uomo di Dio che era molto sensibile
anche a tutte le questioni umane – specialmente la questione della giustizia, la situazione
dei poveri – ed ha lasciato una parola di speranza, con i gruppi che lui cercava di
creare dappertutto, con questo impegno per la non violenza attiva, invitando i cristiani
ad assumersi le proprie responsabilità davanti alle situazioni di povertà e dell’ingiustizia.
Lui portava anche un messaggio di speranza molto chiaro, molto vivo.
D.
– Quindi, un grande esempio per la Chiesa, in Brasile?
R.
– Senz’altro. Ha lasciato un esempio molto forte, che la Conferenza nazionale dei
vescovi ha cercato di portare avanti, con molta fedeltà, perché questa è un’eredità
molto preziosa, lasciata da un profeta, da un uomo di Dio, che vedeva il mondo con
gli occhi di Dio.