Unità tra gli anglicani ribadita nell’incontro di Alessandria d’Egitto
Al termine dell’incontro che si è tenuto fino a ieri ad Alessandria di Egitto, sotto
la presidenza dell’arcivescovo di Cantebury Rowan Williams, 34 primati anglicani di
tutto il mondo hanno sottoscritto un documento nel quale ribadiscono il desiderio
di unità di fronte alle “difficoltà e divisioni che attraversano il mondo anglicano
sui temi della omosessualità e dell’ordinazione di vescovi gay”. Due vicende, già
portate alla luce nella “Lambeth Conference” dello scorso anno che avevano diviso
le Chiese del Nord America e quelle d’Europa, che hanno creato – si legge nel testo
riportato dal Sir – “profonde e continue divergenze”. “E’ imperativo – prosegue -
che cessino ulteriori aggravamenti della situazione o atti che possono essere causa
di incomprensione ed ostilità”. Al vaglio dei primati anglicani la nascita di “giurisdizioni
parallele”, una sorta di “coalizione di sette differenti organizzazioni”, ma non c’è
consenso unanime. Nel prendere atto della “difficile natura di queste tensioni”,
il comunicato sottolinea anche la capacità, all’interno della Comunione anglicana,
di “discutere di queste questioni in uno spirito di dialogo aperto e rispettoso”.
“Il nostro impegno – aggiungono i primati - rivela la complessità della situazione.
Le questioni non sono così chiare come alcuni lasciano intendere. L'anima della nostra
comunione è stata messa sotto pressione e minacciata da rapporti danneggiati e fratturati”.
(B.C.)