Da diversi mesi, i violenti attacchi dei ribelli ugandesi dell'Esercito di Resistenza
del Signore (LRA) nel nord est della Repubblica Democratica del Congo sono diventati
sempre più frequenti. Centinaia di persone sono state uccise e migliaia sono fuggite.
Secondo le Nazioni Unite e diverse organizzazioni umanitarie, oltre 500 persone sono
state uccise e oltre 400 bambini sono stati rapiti durante i recenti attacchi intorno
alla città di Dungu nella regione nord orientale della RD del Congo. Nell’ottobre
2008 Medici Senza Frontiere (MSF) ha iniziato a lavorare a Dungu e in questo momento
5 operatori internazionali e 12 operatori congolesi forniscono assistenza alle persone
colpite dalla violenza. Le équipe di MSF - riferisce l'agenzia Fides - supportano
le strutture sanitarie locali a Limay, Ngilima, Bangadi, Faradje e Doruma e forniscono
assistenza alle persone sfollate con un sistema di cliniche mobili in tre località
a sud di Dungu. Nelle zone più pericolose non raggiungibili via terra, le équipe di
MSF evacuano in aereo i pazienti più gravi. Tuttavia molti degli attacchi a Bangadi,
Doruma e Faradje sono così violenti che ci sono ben pochi sopravvissuti. Gli attacchi
hanno anche provocato la fuga di migliaia di persone verso il Sud Sudan. Le équipe
di MSF hanno fornito supporto alle cliniche a Sature e Gangura e avevano anche avviato
un programma di cliniche mobili lungo il confine con la RD del Congo per raggiungere
più persone. A gennaio circa 2mila rifugiati sono giunti nella città di Ezo. Un’équipe
di MSF ha effettuato una rapida valutazione e ha distribuito aiuti alimentari ai bambini
sotto i cinque anni che mostravano segni di malnutrizione. MSF distribuirà coperte
e zanzariere e continuerà a monitorare la situazione, intervenendo se necessario.
(R.P.)