2009-02-06 15:10:31

Medici Senza Frontiere in Congo e Sud Sudan


Da diversi mesi, i violenti attacchi dei ribelli ugandesi dell'Esercito di Resistenza del Signore (LRA) nel nord est della Repubblica Democratica del Congo sono diventati sempre più frequenti. Centinaia di persone sono state uccise e migliaia sono fuggite. Secondo le Nazioni Unite e diverse organizzazioni umanitarie, oltre 500 persone sono state uccise e oltre 400 bambini sono stati rapiti durante i recenti attacchi intorno alla città di Dungu nella regione nord orientale della RD del Congo. Nell’ottobre 2008 Medici Senza Frontiere (MSF) ha iniziato a lavorare a Dungu e in questo momento 5 operatori internazionali e 12 operatori congolesi forniscono assistenza alle persone colpite dalla violenza. Le équipe di MSF - riferisce l'agenzia Fides - supportano le strutture sanitarie locali a Limay, Ngilima, Bangadi, Faradje e Doruma e forniscono assistenza alle persone sfollate con un sistema di cliniche mobili in tre località a sud di Dungu. Nelle zone più pericolose non raggiungibili via terra, le équipe di MSF evacuano in aereo i pazienti più gravi. Tuttavia molti degli attacchi a Bangadi, Doruma e Faradje sono così violenti che ci sono ben pochi sopravvissuti. Gli attacchi hanno anche provocato la fuga di migliaia di persone verso il Sud Sudan. Le équipe di MSF hanno fornito supporto alle cliniche a Sature e Gangura e avevano anche avviato un programma di cliniche mobili lungo il confine con la RD del Congo per raggiungere più persone. A gennaio circa 2mila rifugiati sono giunti nella città di Ezo. Un’équipe di MSF ha effettuato una rapida valutazione e ha distribuito aiuti alimentari ai bambini sotto i cinque anni che mostravano segni di malnutrizione. MSF distribuirà coperte e zanzariere e continuerà a monitorare la situazione, intervenendo se necessario. (R.P.)







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