"La Chiesa anima dell’Europa": così il delegato Cei alla Comece mons. Ambrosio
Il rischio di una visione univoca e piatta che mortifica l’uomo incombe sull’Europa
e la Chiesa può offrirle un’anima. E’ il senso delle dichiarazioni al Sir di mons.
Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza–Bobbio, da poco nominato dal Consiglio permanente
Cei delegato presso la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece).
Per il presule è necessario promuovere il dialogo tra i “diversi orizzonti di pensiero”.
“Il nostro continente ha tuttavia bisogno anche di un’anima – ha aggiunto - ossia
di una dimensione spirituale e di quell’umanesimo che valorizza la persona nella sua
interezza”. Secondo mons. Ambrosio, l’Europa si trova in un “autunno morale e culturale”
e così diventa urgente “far riaffiorare i grandi valori e ricollocarli al centro della
società europea”. Un impegno che per la Chiesa deve tradursi in “un’opera capillare
di sensibilizzazione e informazione/formazione” che consenta di comprendere che nell’Unione
Europea esiste una élite agnostica che pretende di dettare legge e fare pressione
sugli orientamenti morali e culturali dell’opinione pubblica. “Lobby pseudoculturali”,
dice mons. Ambrosio, potenti anche dal punto di vista economico e mediatico e per
questo “occorre potenziare l’impegno e il dialogo al fine di attrezzare culturalmente
e criticamente” i cittadini europei. (B.C.)