2009-02-05 15:22:54

Si apre oggi il Festival di Berlino con la proiezione del film “The international"


Dopo essere passato indenne attraverso le critiche che solitamente accompagnano la presentazione di un nuovo programma (non ultime le pretestuose polemiche, che hanno accolto l’assenza dalla competizione del cinema italiano), il Festival di Berlino apre oggi i battenti, forte di un programma che rispetta quelli che da sempre sono i parametri della selezione: l’impegno sociale e civile, la presenza delle grandi produzioni mondiali e l’attenzione alle espressioni cinematografiche che vengono dal Sud e dall’Est del mondo. I film nelle varie sezioni sono, come al solito, moltissimi. Sta allo spettatore, anche quello critico, cercare il suo percorso. Fra i film più attesi possiamo citare “Cherí” di Stephen Frears, “In the electric mist” di Bertrand Tavernier, “Little soldier” di Annette K. Olesen, “London river” di Rachid Bouchareb, “Storm” di Hans-Christan Schmid, “Tatarak” di Andrzej Wajda e, fuori concorso, “Eden is west” di Costa Gavras, “La polvere del tempo” di Theo Angelopoulos e “The reader” di Stephen Daldry. Il festival prende il via con “The international" di Tom Tykwer, fuori concorso, e “Human zoo” di Rie Rasmussen nella sezione Panorama.  Il regista tedesco è un cineasta che ama strutture narrative di genere, elaborate con uno stile iperrealistico ai limiti del virtuosismo spettacolare. Non si smentisce neanche con questo film, un thriller politico che occhieggia al cinema hollywoodiano degli anni 70, raccontando le peripezie di un agente dell’Interpool e di una procuratrice distrettuale, impegnati in una rischiosa indagine sui traffici di una banca mondiale, sospettata di finanziare attentati terroristici per incrementare i propri interessi. Non ci risparmia gli orrori della contemporaneità neanche “Human zoo”, storia di una profuga alle prese prima con la guerra civile del Kosovo e poi con l’emigrazione clandestina in Francia; ma qui il registro non è spettacolare, piuttosto un realismo cupo che lascia accesa la fiammella di una possibile coscienza e l’idea che la vita non è pura materialità. (Da Berlino, Luciano Barisone) RealAudioMP3







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