Romania: Chiesa greco-cattolica contraria al progetto di legge sulla proprietà
Un “atto chiaramente vessatorio” e “odiosamente discriminatorio” verso la Chiesa romena
greco-cattolica. Così, in un comunicato, i sacerdoti e i fedeli della Chiesa greco-cattolica
romena presente in Italia definiscono il disegno di legge presentato alla Commissione
giuridica della Camera dei deputati del Parlamento romeno. Il progetto dispone che
nelle località rurali dove ci sono le confessioni greco-cattolica e ortodossa, il
luogo di culto, la casa parrocchiale, il cimitero ed i terreni siano di proprietà
del culto maggioritario. “Tale disegno di legge – si legge nel comunicato – costituisce
in merito ai diritti di proprietà, una definitiva del Decreto n. 358 del 1° dicembre
1948, con cui il regime comunista privò la nostra Chiesa unita con Roma del diritto
di esistere, incamerandone tutti i beni mobili e immobili”. L’arcivescovo maggiore
di Făgăraş şi Alba Iulia, Lucian Mureşan, ha indirizzato una lettera al presidente
della Romania e al primo ministro del governo romeno esprimendo “costernazione”. L’arcivescovo
ha anche definito il disegno di legge “infondato e ingiusto in uno Stato di diritto”.
“Chiediamo – scrive l’arcivescovo – soltanto ciò che di diritto ci appartiene in conformità
alle previsioni della Costituzione della Romania e alle leggi internazionali”. (A.L.)