2009-02-05 15:21:57

Documento dei vescovi francesi sulle sfide in materia di bioetica


“Il grande ‘sì’ alla vita umana affianca un’attenzione del tutto particolare della Chiesa cattolica verso coloro che soffrono, come testimoniano da secoli le sue numerose e diverse opere di carità”. E’ quanto si legge nel vademecum intitolato ‘Bioetica’ e presentato dalla Conferenza episcopale francese. Sul ricorso ad embrioni nei laboratori di ricerca, i presuli ricordano in particolare che “ogni persona onora la sua umanità quando rifiuta la strumentalizzazione della vita umana e incoraggia, con l’obiettivo di alleviare la sofferenza dei propri simili, altre vie di ricerca che si possono sperare feconde”. Nel documento, ripreso da Avvenire, si affronta anche il tema della maternità surrogata, noto anche come “utero in affitto”. I vescovi sottolineano che “il prezzo da pagare per la legalizzazione di questa pratica è troppo elevato innanzitutto per il nascituro, ma anche per la coppia e per la società intera alla luce della trasformazione delle leggi sulla filiazione che ne conseguirebbero”. Un vibrante appello è lanciato anche a proposito delle crescenti derive legate alla tecnica della diagnosi pre-impianto. “E urgente – si legge nel testo – che il legislatore prenda la misura di queste derive etiche e incoraggi la ricerca sulle malattie in questione al posto di sradicare i malati attraverso la selezione prenatale di massa”. Precise raccomandazioni riguardano infine la procreazione assistita, il prelievo e il dono di organi, tessuti o cellule. I vescovi ricordano la portata di una frase del filosofo Hans Jonas, per il quale “l’avventura della tecnologia, coi suoi rischi estremi, esige questo rischio della riflessione estrema”. Proprio per questo, “gli Stati generali rappresentano un’opportunità se permetteranno un autentico dialogo”. (A.L.)







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