Allarme della Cerao sulla diffusione dell'estremismo islamico in Africa
Proseguono in Costa d’Avorio i lavori della 17.ma assemblea plenaria della Conferenza
episcopale regionale dell’Africa dell’ovest, Cerao, dove questa mattina c’è stato
l’intervento del prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, cardinale
Ivan Dias, accompagnato dal segretario del dicastero mons. Robert Sarah. Nel suo discorso,
il cardinale Dias ha, tra l’altro, sottolineato, come durante questi 45 anni, la Conferenza
episcopale regionale dell’Africa dell’ovest, si è impegnata per rinforzare le solidarietà
promovendo una crescita continua delle Chiese locali. Parlando dei progressi dell’interculturazione
liturgica, il porporato ha sottolineato la necessità di evangelizzare le culture,
i costumi ed alcune tendenze che rinchiudono le persone nella loro etnia, il sistema
di casta, di clan e di famiglia che rifiuta di accogliere il Vangelo. Inoltre il cardinale
Dias ha attirato l’attenzione dei vescovi su alcuni pericoli della mondializzazione,
soprattutto su alcuni temi diffusi dal Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite,
che tendono a diventare mondialmente normativi. Nello scambio delle esperienze pastorali
tra i vescovi presenti, è stato messo un accento particolare su alcune sfide prioritarie.
Tra l’altro, pur dicendosi soddisfatti per i progressi, che bisogna salvaguardare,
fatti nel dialogo islamo-cristiano, le Conferenze episcopali del Senegal e della Mauritania,
hanno attirato l’attenzione sulla moltiplicazione delle scuole coraniche, sulle nuove
correnti islamiche che si vedono qua e là, sulla notevole influenza dell’Islam nella
politica nei diversi Paesi e sulla presenza di movimenti terroristici di al Qaeda
nel deserto della Mauritania. Questi fenomeni esigono dalla Chiesa una nuova visione,
una nuova dinamica ed una nuova strategia del dialogo e nel dialogo. Anche i problemi
della famiglia, la difesa della pace, che va promossa e consolidata, sono stati evocati
come sfide prioritarie della Chiesa in Africa, alla vigilia del suo secondo Sinodo
speciale. (Da Abidjan, in Costa D’Avorio, Joseph Ballong)