2009-02-03 15:21:41

L'arcivescovo di Colombo lancia una Giornata di preghiera per la pace nello Sri Lanka


Nello Sri Lanka si vivono momenti di grave tensione, in concomitanza con la stretta finale dell’esercito alle basi dei separatisti Tamil nella regione di Mullaitivu, ultima roccaforte dei ribelli. Il governo di Colombo, intanto, ha chiesto ai 250 mila civili, abitanti delle zone ancora controllate dalle Tigri Tamil, di abbandonarle, non essendo in grado di assicurare loro l'incolumità. Tutto questo avviene alla vigilia del 61.mo anniversario dell’indipendenza dell’isola. Nell’occasione l’arcivescovo di Colombo, mons. Oswald Gomis, ha invitato la comunità cattolica a vivere la ricorrenza con una “Giornata di preghiera per la pace e la prosperità della Nazione”. Ascoltiamo il presule al microfono di Lydia O’Kane della nostra redazione in lingua inglese:RealAudioMP3

R. – The Anniversary of our national indipendence…
L’anniversario della nostra indipendenza nazionale viene celebrato in un momento decisivo della nostra storia e del conflitto tra esercito governativo e i militanti separatisti Tamil. La popolazione civile chiede che la guerra lasci il posto a soluzioni politiche, accettate da entrambe le parti. Tutti i cittadini di questo Paese sono uguali, e tutti sono liberi di vivere e inseguire la loro piena felicità, nel rispetto di ogni etnia, religione o affiliazione politica. Sia al nord che al sud, la gente dovrebbe sentirsi libera e capace di esercitare la propria libertà.
 
D. - Quali conseguenze ha provocato questa lunga guerra?
 
R. - We have to be mindful...
Dobbiamo essere consci del gran numero di persone in varie parti del Paese colpite dagli effetti della guerra: sono ancora migliaia gli sfollati, che vivono in pessime condizioni. E’ imperativo che le loro condizioni di vita siano ristabilite al più presto. Se vogliamo che lo Sri Lanka resti una terra unita, dobbiamo essere sicuri che ogni uomo, cittadino di questo Paese, goda in maniera equa dei diritti umani al di là di tutte le differenze. Noi ci siamo imposti di incoraggiare e proteggere l’interesse dei cittadini. Certamente ci sono state molte vittime da entrambe le parti in conflitto: sono migliaia i menomati e i disabili. Allo stesso modo, ci sono migliaia di civili innocenti che hanno sofferto le stesse cose. Naturalmente le ferite di questa tragedia e le cicatrici rimarranno a lungo. Tutto questo deve essere sanato nel minor tempo possibile ed è un serio compito per tutti noi negli anni a venire.







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