Conclusa l'assemblea della Roaco: maggiori aiuti alle Chiese in India, Ucraina e Iraq
Le urgenze pastorali delle Chiese in India e Ucraina e le necessità dei fedeli cristiani
in Iraq: se ne è parlato in modo approfondito nell’Assemblea a Roma della Roaco, la
Riunione delle opere d’aiuto alla Chiese Orientali. Il servizio di Roberta Gisotti.
È stato il
cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, a
tirare le fila dell’incontro durato due giorni per mettere a fuoco cosa fare e come
per sostenere le comunità ecclesiali dell’India e dell’Ucraina, alla luce delle mutate
condizioni di questi due Paesi, che il porporato ha avuto occasione di visitare di
recente.
Le Chiese malabarese e malankarese in India
sono infatti in crescita costante e questo richiede la creazione di nuove diocesi,
e maggiori risorse finanziarie e così anche c’è la necessità di opere di carità per
i fedeli più bisognosi, sparsi su un territorio vastissimo. Il cardinale Sandri ha
raccontato del suo “pellegrinaggio di pace in India”, percorsa da episodi di violenza
contro i cristiani, dove ha incontrato “una comunità ecclesiale comunque viva e proiettata
verso il futuro”, dove la Chiesa - “pur tra problemi nuovi e antichi” - svolge opere
di assistenza molto apprezzate dalla popolazione.
Spostando
l’attenzione sulla Chiesa greco-cattolica in Ucraina, riemersa dopo un ventennio di
repressione, il porporato ha ricordato che già 20 anni fa le mancavano sacerdoti,
religiosi e strutture pastorali e che oggi si riscontrano segnali certi di vitalità
specie nei settori giovanile, vocazionale, dell’apostolato culturale e della comunicazione
sociale. Il cardinale Sandri ha raccomandato di valorizzare la Chiesa di questo Paese,
che “rappresenta una comunità chiave per il futuro ecclesiale di tutto l’Est europeo”.
Non
si è mancato in sede di Roaco di raccogliere “il grido disperato di aiuto dei cristiani
iracheni”, lanciato dai loro vescovi in questi giorni a Roma in visita ad Limina Apostolorum.
L’'influenza dell'Islam, la mancanza di lavoro, l’assenza di una piena libertà piena
spingono infatti le famiglie cristiane a lasciare il Paese. E questo - aveva riferito
in apertura dell’Assemblea l’arcivescovo Fernando Filoni, sostituto della Segreteria
di Stato – è una grande fonte di preoccupazione per tutti, principalmente per il Papa.