All’Onu i diritti dei “rishi” i fuori-casta del Bangladesh
E’ una giornata importante quella di oggi per Milon Das, direttore e fondatore dell’organizzazione
non governativa "Parittran" (il termine significa salvezza), atteso a Ginevra dove
si riunisce il Consiglio per i diritti umani dell’Onu. Al centro della sua audizione
la situazione dei “rishi” cioè i dalit del Bangladesh che ancora oggi sono discriminati
in base al sistema delle caste. Nonostante molti di loro si siano convertiti al cristianesimo,
l’isolamento e la mancanza di diritti persistono; ci sono però storie come quella
di Milon Das che lasciano ben sperare. Milon è stato prima studente e poi insegnante
presso i Saveriani che da oltre tre decenni sono in Bangladesh. “Possiamo dire che
la partenza di Milon per Ginevra rappresenta un po’ il coronamento di oltre tre decenni
di presenza dei missionari saveriani tra i fuoricasta di Chuknagar e dintorni” così
alla Misna padre Antonio Germano Das, missionario saveriano, per il quale ciò dimostra
quanto “la dimensione culturale e sociale dell’emarginazione sia più persistente e
dominante delle presunte motivazioni religiose”. Per anni i saveriani sono stati accusati
di “aver inventato un problema” mentre ad oggi sono riconosciuti come gli iniziatori
di un movimento di liberazione dei rishi attraverso l’istruzione e la presa di coscienza.
La questione dei dalit è stata affrontata a novembre scorso in un seminario organizzato
a Dacca. Dalla riunione è emersa la necessità di dare piena cittadinanza a tutti i
membri della comunità dalit e la proposta di sensibilizzare i partiti politici per
una legge contro la discriminazione. (B.C.)