2009-02-02 14:22:16

Santa Messa ieri a Roma per commemorare tutti coloro che sono morti sulla strada per il freddo, la malattia o l’abbandono


Era il 31 gennaio del 1983. Quella mattina, alla Stazione Termini di Roma, una donna senza dimora, Modesta Valenti, non venne subito soccorsa perché troppo sporca. Le sue condizioni si aggravarono e morì prima di arrivare in ospedale. In questi anni, è diventata il simbolo di persone spesso circondate dall'indifferenza, o peggio, dall’ostilità. Ogni anno, la Comunità di Sant'Egidio commemora Modesta e tutti coloro che, sulla strada vivono e, troppo spesso, muoiono a causa di freddo e malattie. In loro memoria si è tenuta ieri una liturgia eucaristica nella basilica di Santa Maria in Trastevere. Durante la celebrazione, che si svolge da 26 anni, ogni persona senza fissa dimora che ha perso la vita sulla strada è ricordata per nome. Tra le varie iniziative si deve poi registrare quella della Giunta Comunale che ha deciso l’istituzione di Via Modesta Valenti quale “indirizzo anagrafico convenzionale” per le persone senza fissa dimora. L’obiettivo è di curarne l’inserimento sociale, facendo loro ottenere la residenza anagrafica e, di conseguenza, il godimento dei diritti connessi. Chi non ha una casa, infatti, non ha un indirizzo e non può, ad esempio, godere dei diritti elettorali e dei servizi sociali. (A.L.)







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