Santa Messa ieri a Roma per commemorare tutti coloro che sono morti sulla strada per
il freddo, la malattia o l’abbandono
Era il 31 gennaio del 1983. Quella mattina, alla Stazione Termini di Roma, una donna
senza dimora, Modesta Valenti, non venne subito soccorsa perché troppo sporca. Le
sue condizioni si aggravarono e morì prima di arrivare in ospedale. In questi anni,
è diventata il simbolo di persone spesso circondate dall'indifferenza, o peggio, dall’ostilità.
Ogni anno, la Comunità di Sant'Egidio commemora Modesta e tutti coloro che, sulla
strada vivono e, troppo spesso, muoiono a causa di freddo e malattie. In loro memoria
si è tenuta ieri una liturgia eucaristica nella basilica di Santa Maria in Trastevere.
Durante la celebrazione, che si svolge da 26 anni, ogni persona senza fissa dimora
che ha perso la vita sulla strada è ricordata per nome. Tra le varie iniziative si
deve poi registrare quella della Giunta Comunale che ha deciso l’istituzione di Via
Modesta Valenti quale “indirizzo anagrafico convenzionale” per le persone senza fissa
dimora. L’obiettivo è di curarne l’inserimento sociale, facendo loro ottenere la residenza
anagrafica e, di conseguenza, il godimento dei diritti connessi. Chi non ha una casa,
infatti, non ha un indirizzo e non può, ad esempio, godere dei diritti elettorali
e dei servizi sociali. (A.L.)