2009-02-01 15:40:07

Benedetto XVI all'Angelus: "Gesù soffre e muore in croce per amore". "L’eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza"


All’Angelus Benedetto XVI ha sottolineato il senso della sofferenza nella missione di Gesù e nella vita dell’uomo. Nel giorno in cui in Italia si celebra la Giornata per la Vita, indetta dalla Cei ed incentrata sulla forza della vita nella sofferenza, il Papa si è soffermato sull’odierno brano evangelico di San Marco. Ricordando l’episodio dell’uomo posseduto dal demonio che rivela l’identità divina di Gesù, il Santo Padre ha affermato che “la croce di Cristo è la rovina del diavolo”. Bisogna avere il coraggio – ha spiegato – di annunciare la verità e di dire con chiarezza, ad esempio, che “l’eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La liturgia di oggi, che propone il Vangelo in cui Gesù libera un uomo posseduto da uno spirito impuro, è profondamente legata al significato della sofferenza nella missione salvifica di Cristo. Gesù ammonisce sia gli apostoli sia i malati a non rivelare la sua identità ma un uomo posseduto dal demonio si rivolge a Lui “come il santo di Dio”. Allora Gesù gli intima di tacere perché la rivelazione della santità porta con sé una rivelazione della realtà maligna. In gioco – ha detto il Papa – c’è la stessa missione di Cristo:

“Gesù non solo scaccia i demoni dalle persone, liberandole dalla peggiore schiavitù, ma impedisce ai demoni stessi di rivelare la sua identità. Ed insiste su questo 'segreto' perché è in gioco la riuscita della sua stessa missione, da cui dipende la nostra salvezza”.

Gesù – ha affermato il Santo Padre - sa che per liberare l’umanità dal dominio e dal peccato, dovrà essere sacrificato sulla croce. Il diavolo cerca di distoglierlo per dirottarlo verso la logica umana di un “Messia potente e pieno di successo”. “La croce di Cristo – ha spiegato il Papa – sarà la sua rovina”. Ed è per questo che Gesù non smette di insegnare ai suoi discepoli che “per entrare nella gloria deve patire molto, essere rifiutato, condannato e crocifisso, essendo la sofferenza parte integrante della sua missione”:

“Gesù soffre e muore in croce per amore. In questo modo, a ben vedere, ha dato senso alla nostra sofferenza, un senso che molti uomini e donne di ogni epoca hanno capito e fatto proprio, sperimentando serenità profonda anche nell’amarezza di dure prove fisiche e morali”.

Proprio la forza della vita nella sofferenza – ha poi osservato il Pontefice – è il tema che i vescovi italiani hanno scelto per il Messaggio in occasione dell’odierna Giornata per la Vita. Il Santo Padre si unisce quindi alle loro parole, “nelle quali si avverte l’amore dei pastori per la gente e il coraggio di annunciare la verità”:

“…il coraggio di dire con chiarezza, ad esempio, che l’eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza, una soluzione non degna dell’uomo. La vera risposta non può essere infatti dare la morte, per quanto 'dolce', ma testimoniare l’amore che aiuta ad affrontare il dolore e l’agonia in modo umano. Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio”.

Dopo l’Angelus il Papa ha ricordato che domani, festa della presentazione di Gesù al Tempio, si celebrerà la Giornata della Vita Consacrata. Il Santo Padre ha incoraggiato fervidamente le persone che hanno donato la vita a Cristo mediante la professione religiosa: “Rimanete fortemente radicati – ha detto il Papa – nella carità e nell’umiltà, osservate i vostri carismi, avendo particolare cura dei bisognosi”; “pregate - ha concluso - per la pace e per la conversione del mondo”.







All the contents on this site are copyrighted ©.