Presentato il libro "La prima casa" sul rapporto madre-bambino nella gravidanza
“La prima casa”. E’ il titolo del libro, edito dalla Poletto Editore, scritto dal
professor Salvatore Mancusa del Comitato Etico dell’ Università Cattolica Sacro Cuore
insieme alla giornalista Mariella Zezza, presentato oggi a Roma nella Sala Marconi
della Radio Vaticana. Il testo ripercorre i nove mesi della gravidanza della donna
cercando di capire e riflettere su come viva il feto nel ventre della madre e quale
ruolo svolge l’ambiente materno nell’ evoluzione prenatale. “Tra l’embrione e la madre
all’inizio della gestazione c’è una comunicazione essenziale che via via col passare
delle settimane diventa sempre più ampia ed esclusiva, in un dialogo che solo madre
e bambino sanno capire.” Così il professor Salvatore Mancuso spiega nel suo ultimo
libro, l’importanza del rapporto tra l’embrione e la madre. Un rapporto che dura circa
40 settimane durante le quali il feto non è solo un ricevente passivo di attenzioni;
le cure a lui date, infatti, vengono contraccambiate attraverso cellule nuove che
doneranno una vita più lunga alla madre. “Oggi - ha spiegato il professor Mancuso
– le conoscenze sul feto si sono ampliate moltissimo rispetto a pochi decenni fa.
L’embrione è attivo e, sin dal suo concepimento è già vita pura, ecco perché bisogna
proteggerlo sempre”. Alla presentazione tra gli altri, ha partecipato anche il professor
Pier Francesco Tropea ginecologo presso l’ospedale di Reggio Calabria, che ha ricordato
quanto sia importante per una donna in attesa, sapere di non essere solo una paziente,
ma di poter essere capita in tutte le sue emozioni, paure e dubbi su ciò che sta vivendo.
(A cura di Marina Tomarro)