A Belem la denuncia di alcuni vescovi: minacciati perché sosteniamo indios e contadini
Al World Social Forum di Belem, ieri è stata la giornata della politica. L’assenza
del presidente brasiliano Lula al meeting dei Sem Terra, insieme ai quattro leader
progressisti del Sud America, ha segnato una rottura clamorosa tra il presidente ex
operaio e i contadini. Il colombiano Evo Morales, l’ecuadoriano Correa, il paraguaiano
Lugo e il venezuelano Chavez hanno incontrato invece i Sem Terra e rilanciato l’idea
di una moneta unica per i loro Paesi con una nuova alleanza commerciale, L’Alba, che
vada contro le politiche neoliberiste. Nelle sessioni di dibattito al Forum, la Caritas
latino-americana in particolare, ha chiesto ai governi riforme rispettose dei diritti
umani, e agli Stati Uniti di Obama un impegno per l’immigrazione e la lotta contro
il narcotraffico. E’ stata ribadita la volontà di costruire uno sviluppo sostenibile
per il subcontinente con la sua popolazione. In particolare, mons. Luis Azcona Hermoso,
il vescovo di Marajó, diocesi amazzonica, ha denunciato di essere in pericolo di vita,
insieme ad altri due vescovi e quattro religiosi. Sono sulla lista nera della mafia
amazzonica dei latifondisti per le loro lotte contro lo sfruttamento di indios e contadini
da parte dei “fazenderos”. Il vescovo Azcona, in particolare, si batte contro lo sfruttamento
lavorativo e sessuale dei bambini indigeni. Vent’anni dopo la morte di Chico Mendes,
il seringueiros dell’Amazzonia, chi si batte per i diritti umani nella foresta, rischia
la vita mentre i killer generalmente restano impuniti. Intanto nell’ambito delle iniziative
che, in varie parti del mondo, si stanno realizzando in concomitanza al Forum, padre
Gianpaolo Salvini, direttore della nota rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica, ha
evidenziato che la Chiesa “non può disinteressarsi dei problemi ambientali” e che
bisogna “aiutare a trovare il giusto atteggiamento dell’uomo di fronte alla natura,
al pianeta e alle sue risorse”. Secondo il gesuita, riporta il Sir, la discussione
attuale “è un allarme utile, anche per le religioni e la Chiesa, per riscoprire il
senso della responsabilità umana che metta sì l’uomo al centro del creato, ma senza
poterlo devastare a volontà”. Infine per padre Salvini, “il Trattato di Kyoto va bene,
ma non è sufficiente. Sarà necessario anche un impegno personale per modificare lo
stile di vita e il tipo di consumi. Un’etica, quindi, del sistema economico e un’etica
personale”. (Da Belem, Paolo Lambruschi)