Rafforzare il dialogo con gli ortodossi per affrontare uniti le sfide culturali ed
etiche: così il Papa ai vescovi russi in visita ad Limina
Benedetto XVI ha incontrato stamani i presuli della Conferenza episcopale della Russia,
in Vaticano per la visita ad Limina, e li ha esortati a rafforzare il dialogo con
la Chiesa ortodossa per affrontare insieme le grandi sfide culturali ed etiche del
momento. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il contesto
ecclesiale della Russia, Paese segnato da una millenaria tradizione ortodossa con
un ricco patrimonio religioso e culturale, richiede un rinnovato impegno per trasmettere
valori umani e spirituali. Il Papa spiega che è essenziale, in particolare, consolidare
il dialogo con gli ortodossi. Un dialogo che, “nonostante i progressi compiuti, conosce
ancora alcune difficoltà”. Il Santo Padre esprime anche la propria vicinanza spirituale
alla Chiesa ortodossa russa, che gioisce per l’elezione del metropolita Kirill come
nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. A Kirill il Pontefice porge i suoi
più cordiali auguri “per il delicato compito ecclesiale che gli è stato affidato”.
Un’altra
esortazione, rivolta ai vescovi russi, è quella di proseguire uniti nell’attività
pastorale, “beneficiando dell’esperienza della Chiesa universale”. L’unità – afferma
il Papa – “cresce e si sviluppa nelle concrete situazioni delle varie Chiese locali”.
A questo riguardo – aggiunge – il Concilio Vaticano II ricorda che “i singoli vescovi
sono il visibile principio e fondamento di unità nelle loro Chiese” e in esse e da
esse è costituita l’unica Chiesa cattolica.
In un
contesto caratterizzato in Russia, come in altre parti del mondo, dalla “crisi della
famiglia” e dal conseguente “calo demografico”, il Pontefice esorta poi i presuli
a “proseguire la collaborazione” con le autorità statali. La vostra attenzione – afferma
il Papa – si diriga specialmente verso i giovani, ai quali la comunità cattolica russa,
è chiamata “a trasmettere inalterato il patrimonio di santità e di fedeltà a Cristo”.
Il Santo Padre esprime anche apprezzamento per l’impegno nel rilancio della partecipazione
liturgica e della catechesi.
Esorta quindi i presuli
a non scoraggiarsi se i risultati pastorali non sembrano confacenti agli sforzi profusi
e rinnova l’invito a promuovere le vocazioni sacerdotali e le attività tese alla crescita
spirituale dei fedeli laici. Invita poi i presbiteri ad essere "padri e modelli nel
servizio ai fratelli”. I laici – aggiunge il Santo Padre - sentano la loro vita come
“una risposta alla chiamata universale alla santità”. “E’ importante – conclude il
Papa – che i cristiani affrontino uniti le grandi sfide culturali ed etiche del momento
presente, concernenti la dignità della persona umana e i suoi diritti inalienabili,
la difesa della vita in ogni sua fase, la tutela della famiglia e altre urgenti questioni
economiche e sociali”.