Almeno sette milioni di cittadini dello Zimbabwe, la metà della popolazione totale,
avrà bisogno tra febbraio e marzo di aiuti d'emergenza alimentari per sopravvivere:
attualmente la situazione è disastrosa. Dell’allarme lanciato dal Pam ci parla nel
servizio Fausta Speranza:
Nel Paese che
fino a una decina d'anni fa era definito il granaio dell'Africa, il numero di quanti
rischiano la sopravvivenza per fame è del 35 per cento superiore rispetto a quella
stimata lo scorso giugno. Lo denuncia in un comunicato Richard Lee, responsabile regionale
del Programma Alimentare Mondiale (Pam, organizzazione Onu). Resta un altro dato agghiacciante:
il colera che devasta il Paese dallo scorso agosto ha ucciso ormai più di 3.100 persone;
quasi 60.000 sono gli infettati. Tutto questo si consuma mentre continua lo stallo
politico tra l’opposizione (che ha vinto le ultime elezioni) e la leadership storica
guidata dal presidente Robert Mugabe, 84 anni, al potere dall'indipendenza, 1980.
Tutti concordano su un governo di unità nazionale con poteri bilanciati: ma poi, tra
veti reciproci, questa strada non si concretizza. Intanto, l'inflazione è valutata
intorno al miliardo per cento annuo, la disoccupazione supera il 90 per cento, le
infrastrutture non ci sono più e proprio la mancanza di acqua e servizi igienici facilita
la diffusione del colera, che ormai dalle periferie poverissime delle città (soprattutto
la capitale Harare) si va diffondendo verso le campagne. Vuoti gli ospedali perchè
non ci sono medicine.