Kirill nuovo Patriarca di Mosca. La gioia del Papa. Interviste col cardinale Kasper
e mons. Pezzi
La Chiesa ortodossa russa ha dunque un nuovo Patriarca: il Metropolita di Smolensk
e Kaliningrad, Kirill, che dal 1989 presiede il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche
esterne del Patriarcato di Mosca. Il servizio di Sergio Centofanti.
E’ stato
eletto ieri dal Concilio locale, riunito nella capitale russa, con l’appoggio di oltre
i due terzi dei delegati. Kirill, nato nel 1946 a Leningrado, succede, come Patriarca
di Mosca e di tutte le Russie, ad Alessio II, scomparso il 5 dicembre scorso. Domenica
primo febbraio la solenne cerimonia di intronizzazione. Il Papa ha inviato un telegramma
al nuovo Patriarca in cui esprime la sua gioia per l’avvenuta elezione. Benedetto
XVI invoca la benedizione di Dio su Kirill perché possa realizzare “il grande compito”
di guidare la Chiesa ortodossa russa “lungo la strada della crescita spirituale e
dell’unità”. Chiede quindi al Signore di concedere al Patriarca “abbondanza di saggezza
per discernere la Sua volontà” e sostenere le persone a lui affidate “nella fedeltà
al Vangelo e alle grandi tradizioni dell’Ortodossia russa”. “Possa l’Onnipotente –
ha proseguito – benedire anche i suoi sforzi di mantenere la comunione tra le Chiese
ortodosse e di cercare quella pienezza di comunione che è l'obiettivo del dialogo
e della collaborazione tra cattolici e ortodossi”. Il Papa assicura la sua “vicinanza
spirituale” e l’impegno della Chiesa cattolica “a collaborare con la Chiesa ortodossa
russa per una sempre più chiara testimonianza alla verità del messaggio cristiano
e ai valori che soli possono sostenere il mondo di oggi lungo la strada della pace,
della giustizia e dell’amorevole cura degli emarginati”.
Ascoltiamo
ora la riflessione del cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio
per la promozione dell’unità dei cristiani, al microfono di Philippa Hitchen:
R. – Siamo
molto contenti di questa elezione e ci congratuliamo con la Chiesa ortodossa russa
per questa elezione. Noi conosciamo da molti anni Kirill: io ho avuto molti incontri
con lui. Ha una posizione ferma, ma con lui si può dialogare. E’ già stato tre volte
qui a Roma ed ha incontrato Benedetto XVI immediatamente dopo la sua elezione, nel
2005, poi nel 2006 e nel 2007; ci sono stati incontri e rapporti e noi speriamo di
poter continuare il nostro dialogo con lui. La sua elezione rappresenta anche una
nuova fase per la Chiesa ortodossa russa. E’ stato grande merito del Patriarca Alessio
II di promuovere una rinascita della Chiesa ortodossa dopo il terribile periodo comunista.
Kirill ha detto – anche a me personalmente – che oggi non basta restaurare i muri
delle chiese, è necessario ora anche un rinnovamento spirituale: queste sono parole
del nuovo Patriarca e questa è anche una nuova fase per la Chiesa ortodossa e anche
per il nostro dialogo. Noi siamo pronti, disponibili. Siamo desiderosi di continuare
il dialogo. Possiamo dialogare ecollaborare nel campo culturale e sociale:
ma questo non ci basta, perché lo scopo del movimento ecumenico è la piena comunione.
Dobbiamo continuare anche il dialogo teologico che svolgiamo in seno alla Commissione
internazionale mista con tutte le Chiese ortodosse. Vogliamo quindi proseguire il
dialogo con lui: siamo contenti della sua elezione e gli auguriamo tutti i doni dello
Spirito che sono necessari per guidare una Chiesa tanto importante e anche tanto grande
e in particolare il dono della sapienza e della fortezza.
D.
– Si rinnova forse anche la speranza di una possibile visita del Papa a Mosca…
R.
– Io andrò a Mosca per l’intronizzazione; avremo probabilmente soltanto un breve incontro,
perché ci saranno molti ospiti. Non penso che in questo momento parleremo un incontro
tra il Papa e il Patriarca. Il Patriarca dapprima dovrà visitare gli altri Patriarchi
ortodossi. Ha bisogno di tempo e noi non vogliamo mettergli fretta.
Sull’elezione
del nuovo Patriarca ortodosso russo, ecco infine il commento dell’arcivescovo della
Madre di Dio a Mosca, Paolo Pezzi, intervistato da Giada Aquilino:
R. – L’elezione
di Kirill significa una scelta di un riconoscimento di passione per la fede cristiana
e per la Chiesa del Patriarca Alessio II e quindi una scelta della bontà del lavoro
fatto da Alessio II, una scelta di continuità per ciò che si vuole dare a quest’opera.
D.
– Ai funerali del Patriarca Alessio II, in dicembre, lo stesso Kirill disse ai fedeli
russi: “Non siamo più una Chiesa debole”, ricordando l’impegno di Alessio per la rinascita
della Chiesa...
R. – La Chiesa ortodossa russa si
è potuta rendere conto del cammino di rinascita che ha svolto in questi 18 anni, dopo
tanti anni di persecuzione.
D. – La comunità cattolica
russa come accoglie il nuovo Patriarca?
R. – Positivamente.
Innanzitutto, una Chiesa con un proprio Patriarca è un bene anche per gli altri. In
secondo luogo, perché la conoscenza, il rapporto che abbiamo con il metropolita Kirill,
ora Patriarca, ci conforta nella possibilità di una continuità di un dialogo e anche
di un’opera comune, soprattutto in quegli ambiti in cui questo è già possibile oggi.
E intensificare le nostre preghiere, anche le nostre offerte, è il dono della nostra
vita verso una piena comunione, che dia anche più forza alla testimonianza di Cristo
nel mondo, che è quello che vogliamo assieme.
D.
– Il Papa guarda con fiducia alla prosecuzione dei rapporti tra ortodossi e cattolici.
La figura di Kirill quale contributo può portare in tal senso?
R.
– Certamente, io penso possa essere un incremento in questa direzione, perché una
passione autentica per la fede, per la bontà di testimonianza della propria Chiesa,
non può che portare ad un intensificarsi anche di un cammino con chi nella cristianità
questo più desidera.
D. – La stampa internazionale
ha già parlato di Kirill come del Patriarca del possibile incontro con il Papa...
R.
– Innanzitutto, non lo escludiamo; in secondo luogo, è sommamente desiderabile; in
terzo luogo, auspichiamo che questo possa avvenire secondo i tempi che la grazia di
Dio e la gloria di Cristo permetteranno e, in quarto luogo, che questo sia un passo
assieme verso il cammino auspicabile di una piena comunione tra tutti noi. Essendoci
già questa conoscenza, questi rapporti del Patriarca Kirill con la Chiesa cattolica,
questi incontri già avvenuti con lo stesso Papa, certamente si può ipotizzare che
possa esserci questo incontro.
D. – Che contributo
può portare nei rapporti con le altre Chiese ortodosse?
R.
– Penso che l’attenzione e la cura che avrà Kirill nel rapporto con le altre Chiese
ortodosse possa rafforzare la comunione che c’è nell’ortodossia e poi questa comunione
più intensa si potrà dilatare.