2009-01-27 15:24:42

Pakistan: un cattolico dirige un centro interconfessionale per la lotta contro la droga


In Pakistan un cattolico della parrocchia di Warispura, Yousaf Masih Batti, ha fondato una casa di cura no profit che apre le porte a cristiani e musulmani. Oggi ospita 20 pazienti, tra cui quattro musulmani. L’obiettivo è di curare i tossicodipendenti senza distinzione di sesso o credo religioso. Il centro aiuta i pazienti a uscire dal circolo della droga e le famiglie ad accogliere di nuovo il malato, evitando discriminazioni ed emarginazione. Bhatti ha rivelato ad Asianews di aver pensato a lungo ad un centro di riabilitazione per i tossicodipendenti. La decisione è stata presa dopo aver perso “entrambi i cognati a causa dell’eroina”. “Ho pregato Dio di darmi il coraggio e la forza – ha spiegato – per fare qualcosa per i tossicodipendenti e salvare le loro vite. Le mie preghiere sono state esaudite”. Secondo gli ultimi rapporti pubblicati dai media nazionali, in Pakistan vi sono oltre 684mila tossicodipendenti. Il problema più grave riguarda proprio la dipendenza da eroina, a causa delle immense coltivazioni di papavero in Afghanistan dalle quali si ricava la droga. Il sogno di Bhatti è adesso quello di aprire un vero e proprio ospedale. Ma al momento mancano i fondi: “Spero che Gesù mi aiuti – ha detto Batti - e che i miei sogni possano diventare realtà”. Il suo lavoro ha ricevuto apprezzamenti e attestati di stima da leader religiosi cattolici, protestanti e musulmani. (A.L.)







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