2009-01-27 15:14:41

Gaza: attacco palestinese e rappresaglia israeliana mettono a rischio la tregua


La fragile tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza è stata rotta oggi da un attacco palestinese contro una pattuglia di soldati, che ha causato l'uccisione di un militare e il ferimento di altri tre, uno dei quali è grave. Israele ha reagito con un'incursione all'interno della Striscia - durante la quale un palestinese è stato ucciso - e con la chiusura di nuovo dei valichi con Gaza tramite i quali passano gli urgenti aiuti umanitari alla popolazione della Striscia. Il ministro della Difesa israeliano, Barak, che ha definito “intollerabile" l'attacco, ha assicurato che Israele reagirà nei modi che riterrà opportuni. L'attacco segna negativamente la giornata di arrivo nella regione dell'inviato Usa in Medio Oriente, George Mitchell, e di quello dell'Ue, Javier Solana. Sia Hamas che la Jihad Islamica si sono dichiarati estranei all'attacco, ma al tempo stesso hanno accusato di Israele di aver ripetutamente violato il cessate-il-fuoco di fatto in vigore nell'area dalla conclusione dell'offensiva militare di Israele contro Hamas a Gaza.

Iran
Dodici agenti delle forze di sicurezza iraniane sono stati uccisi in un'imboscata nel sudest del Paese, vicino al confine con il Pakistan. Il furgone sul quale viaggiavano gli agenti è stato attaccato da banditi vicino al valico di confine di Mirjaveh mentre portava rifornimenti a postazioni delle forze iraniane. I responsabili dell'imboscata sono riusciti a fuggire verso il confine pakistano. L’agguato, avvenuto domenica, è stato reso noto solo oggi.

Iraq
Domenica prossima, quando circa 15 milioni di iracheni saranno chiamati alle urne, in Iraq sarà festa nazionale, e anche lunedì. Dalle 22 di sabato alle 5 di domenica prossima, sarà imposto il coprifuoco e nei due giorni saranno molto rigide le misure di sicurezza: chiusura dei valichi di frontiera del Paese, degli aeroporti e dei passaggi tra le varie province, sospensione del porto d'armi per i privati, limitati i movimenti dei veicoli privati. Gli elettori saranno chiamati a scegliere tra oltre 14.400 candidati per 440 seggi dei Consigli provinciali di 14 delle 18 province irachene. Rimangono fuori dalla consultazione le tre province autonome curde e quella della contesa città di Kirkuk.

Yemen
C'è stata una sparatoria lunedì sera vicino all'ambasciata americana a Sanaa, poche ore dopo che l'ambasciata stessa aveva fatto sapere che si temevano attacchi terroristici: lo fa sapere oggi un portavoce del Pentagono, confermando che nessuno è rimasto ferito e che tre persone sono state arrestate. “Ai cittadini americani che si trovano in Yemen - si legge in una nota d'ambasciata - si raccomanda di stare attenti, di osservare misure di massima prudenza in tutte le zone frequentate da occidentali e di evitare luoghi affollati e dimostrazioni pubbliche”. L'ambasciata americana, comunque, resta aperta.

Brasile e Italia sul caso Battisti
L'Italia ha deciso di richiamare per consultazioni l'ambasciatore in Brasile. La decisione è stata presa in seguito alla decisione del procuratore generale della Repubblica brasiliana, Antonio Fernando de Souza, di archiviare il processo di estradizione in Italia di Cesare Battisti. Il procuratore De Souza ha dichiarato che Battisti non è più estradabile perchè ha ottenuto dal ministro della Giustizia, Tarso Genro, lo status di rifugiato politico. L'anno scorso lo stesso procuratore De Souza aveva dato parere positivo riguardo all'estradizione di Battisti.

Grande raduno di iraniani a Bruxelles
Per festeggiare la decisione dei ministri degli Esteri della Ue, che ieri hanno cancellato la loro organizzazione dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche, i Mujaheddin del popolo (Ompi) hanno promosso per oggi a Bruxelles una manifestazione europea. Attese almeno tremila persone davanti alla sede del Consiglio Ue. Il governo iraniano è insorto oggi contro la decisione sostenendo che “incoraggia il terrorismo". La decisione dei ministri Ue ha fatto seguito a diversi pronunciamenti della Corte del Lussemburgo. L'Ompi - fondata nel 1965 con l'obiettivo di rovesciare il regime dello Scià rifacendosi ad un Islam moderato - figura tuttora nella lista nera degli Usa.

In Italia continua la battaglia legale sul doloroso caso Englaro
“Una visione restrittiva e singolare del concetto di eutanasia”. Così l’Associazione Scienza e vita commenta la sentenza di ieri del Tar della regione Lombardia di accogliere il ricorso presentato dal padre di Eluana Englaro, e di annullare il provvedimento con cui la regione, il 3 settembre scorso, ha negato alle strutture sanitarie la possibilità di sospendere alimentazione e idratazione alla donna in stato vegetativo persistente da 17 anni. ”La sentenza del Tar non inficia il mio atto di orientamento al Servizio sanitario nazionale”, afferma il ministro del Welfare, Sacconi, mentre il presidente della regione Lombardia, Formigoni, fa sapere che sta valutando il ricorso al Consiglio di Stato. Sentiamo al microfono di Gabriella Ceraso, Gianluigi Gigli consigliere nazionale di Scienza e vita:RealAudioMP3


R. - Ciò che colpisce, nella sentenza del Tribunale amministrativo (Tar), è che esso, appunto, non si occupa degli aspetti amministrativi del ricorso a suo tempo presentato dal papà di Eluana Englaro: non entra, in altre parole, nel merito di eventuali irregolarità amministrative.

 
D. - E su cosa si sofferma invece?

 
R. - Su quelli che sono i diritti della persona, e addirittura su quelle che sono le definizioni dell’eutanasia. E lo fa, appunto, sposando completamente le tesi dell’autodeterminazione come diritto di libertà assoluto e dell’eutanasia solo come eutanasia attiva.

 
D. - Sembra che comunque tutto ruoti sul concetto che acqua e cibo siano terapia…

 
R. - Il Tribunale amministrativo della regione lombarda va addirittura oltre: secondo il nostro ordinamento - dice il Tar della Lombardia - se la morte la si causa con una fiala, è eutanasia; se invece la morte la si causa sospendendo l’acqua e il cibo, non si sta commettendo eutanasia. E’ una visione abbastanza restrittiva e singolare del concetto di eutanasia, che i giudici del Tar hanno ritenuto opportuno coniare, dando sfogo alla loro creatività.

 
Islanda
Il presidente della Repubblica islandese, Olafur Ragnar Grimsson, ha affidato questa mattina l’incarico di formare un nuovo governo alla leader socialdemocratica, Ingibjorg Gisladottir, dopo che ieri il primo ministro, Geir Haarde, aveva annunciato le dimissioni del proprio governo. Il premier dimissionario ha fatto sapere che la coalizione di maggioranza si è sciolta sotto la pressione della crisi finanziaria. A tre mesi dall'inizio della gravissima crisi che ha investito il Paese, e con il crescere delle proteste popolari, la coalizione di governo al potere è andata in frantumi. La leader Gisladottir, accogliendo il mandato, ha espresso la volontà di arrivare al più presto ad una rapida conclusione.

Grecia
Gli agricoltori greci mantengono oggi, per il nono giorno consecutivo, i blocchi sulle principali vie di comunicazione terrestri e ai confini con Bulgaria, Macedonia e Turchia, dopo che ieri avevano respinto definitivamente il pacchetto di aiuti del governo per 500 milioni di euro. I lavoratori in lotta terranno oggi nuove assemblee per coordinare le azioni. Il premier Costas Karamanlis ha avvertito ieri i lavoratori che è “imperativo" riaprire tutte le strade bloccate da sud a nord e i valichi di frontiera. E il ministro dell'Agricoltura, Sotiris Hatzigakis, dopo l'infruttuoso incontro di ieri ad Atene, ha affermato che se gli agricoltori non accettano il pacchetto allora la questione “passerà ad un altro ministero", con riferimento a possibili azioni della giustizia o delle forze dell'ordine.

Montenegro
Le elezioni anticipate in Montenegro si terranno il 29 marzo prossimo. L’annuncio oggi della data per il voto anticipato fa seguito allo scioglimento del parlamento di Podgorica deciso ieri sera dai deputati. Sembra si tratti di una mossa politica voluta dal governo: al primo punto del suo programma, pone l'ingresso del Paese nell'Ue e vorrebbe avere a disposizione un mandato intero di quattro anni. L'opposizione accusa invece il governo di affrettare i tempi delle elezioni per evitare che le conseguenze della crisi economica internazionale, facendosi sempre più evidenti, provochino un calo della sua popolarità.

Kenya
Arrestato questa mattina il presunto secondo responsabile dell’omicidio di padre Giuseppe Bertaina, il missionario italiano ucciso il 16 gennaio nell'Istituto di Filosofia dei missionari della Consolata nella capitale del Kenya. La polizia è arrivata all’uomo grazie alle rivelazioni del principale indiziato arrestato ieri sera a Nairobi. I due avrebbero confessato che il movente dell'omicidio era il furto del denaro custodito presso l'istituto. Subito dopo l'omicidio, la polizia aveva arrestato una donna, complice dei tre uomini, che aveva con sé i libretti degli assegni del religioso.

L'amministrazione Obama punta su ambiente ed energia per uscire dalla recessione
Il presidente statunitense, Barack Obama, lancia la nuova politica ambientale degli Stati Uniti: riduzione delle emissioni e indipendenza energetica i punti fondamentali per il rilancio economico degli USA. Mentre sul fronte della diplomazia internazionale, è il Medio oriente la priorità individuata dal neo segretario di Stato, Hillary Clinton. Il servizio di Stefano Leszczynski:RealAudioMP3


Barack Obama l’aveva annunciato in campagna elettorale: l’uscita dalla recessione economica passa anche attraverso nuove politiche ambientali ed energetiche. Il nuovo "strappo" rispetto alla precedente amministrazione americana è stato formalizzato dal presidente che ha annunciato i punti di quello che viene definito ormai il new deal "verde". Indipendenza dal petrolio straniero e alti standard di efficienza energetica per le auto in vigore dal 2011. “Il nostro obiettivo non è di porre nuovi ostacoli ad una industria già in pesanti difficoltà - ha sottolineato Obama parlando del settore automobilistico - bensì quello di aiutare i costruttori americani a prepararsi per il futuro”. Obama ha lasciato chiaramente intendere che il cambiamento di linea sull’ambiente non sarà solo interno agli USA, ma riguarderà anche la politica internazionale. E proprio ieri è arrivata la nomina da parte del segretario di Stato, Hillary Clinton, di Todd Stern, protagonista dei negoziati sul Protocollo di Kyoto, ad inviato speciale per i mutamenti climatici. La giornata di ieri ha segnato anche il debutto mediorientale della nuova amministrazione con l'inizio della missione dell’inviato speciale Mitchell in Israele, Cisgiordania, Egitto, Giordania, Arabia Saudita. Nella sua prima intervista rilasciata ad una televisione araba, il canale satellitare al-Arabiya, il presidente Obama ha assicurato che s’impegnerà "energicamente e consistentemente" nel raggiungere risultati concreti per la pace ed ha invitato israeliani e palestinesi a tornare al tavolo dei negoziati.

 
Filippine
I tre operatori della Croce rossa internazionale, rapiti nel sud delle Filippine il 15 gennaio scorso, hanno telefonato ad alcuni colleghi assicurando di stare bene e in buona salute. Secondo le forze dell’ordine, sarebbero stati sequestrati da un gruppo di militanti guidati da un'ex guardia penitenziaria, che li ha poi consegnati ai terroristi di Abu Sayyaf, legati ad Al Qaeda. Sembra certo che i tre ostaggi - l’italiano Eugenio Vagni, lo svizzero Andreas Notter e la filippina Mary Jean Lacaba-Aeschlimann - vengano spostati in continuazione.

Sri Lanka
Almeno 145 civili sono rimasti uccisi nel mese di gennaio nel nord dello Sri Lanka, nel corso di combattimenti fra l'esercito e i ribelli separatisti Tamil. Lo ha riferito la Bbc citando una fonte ospedaliera. Intanto, proseguono i combattimenti al nord, con i militari governativi che stringono il cerchio intorno ai ribelli delle Tigri di liberazione dell'Eelam tamil. Domenica scorsa, è caduta l'ultima città controllata dai separatisti, il porto di Mullaittivu. I ribelli controllano ormai solo un'area di 300 chilometri quadrati di foreste e villaggi, dove vivono 230 mila abitanti, presi in mezzo dai combattimenti. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Francesca Ciacci)

 

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 27

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