Alla riunione della Roaco la preoccupazione del Papa per i cristiani del Medio Oriente
La preoccupazione del Papa per i cristiani in Medio Oriente. L’ha espressa questa
mattina in Vaticano, ai lavori dell’Assemblea della Roaco, la Riunione delle Opere
di Aiuto per le Chiese Orientali, mons. Fernando Filoni, sostituto per gli Affari
Generali della Segreteria di Stato, intervenendo alla sessione che si concluderà venerdì
prossimo. Tra i temi in discussione quest'anno dalla Roaco: la situazione delle comunità
ecclesiali in India e le necessità di quelle in Ucraina. Al microfono di Roberto
Piermarini, mons. Antonio Maria Vegliò, segretario della Congregazione
per le Chiese Orientali e vice-presidente della Roaco, ha illustrato i contenuti dell’intervento
di mons. Filoni.
R. –
Il sostituto ci ha fatto partecipi della preoccupazione del Santo Padre per la situazione
dei cristiani in Medio Oriente, soprattutto, per quelli che soffrono e per le prospettive
future che non sono molto rosee, in quanto molti cercano di partire dal Paese, data
la situazione non certo brillante, sia sociale, sia religiosa che vivono. L’influenza
dell’islam, la mancanza di posti di lavoro, non sempre il riconoscere ai cristiani
una libertà e un rispetto assoluto proprio perché sono cristiani spingono le famiglie
cristiane a inviare i propri figli, se possono, fuori dal loro proprio Paese. Questa
è una cosa che preoccupa tutti, soprattutto il Santo Padre il quale proprio in questi
giorni ha ricevuto i vescovi dell’Iraq dopo aver ricevuto i vescovi dell’Iran ed i
vescovi siro-cattolici che erano qui a Roma per l’elezione del loro nuovo Patriarca.
Quindi, il sostituto ci ha presentato questi aspetti della situazione che purtroppo
si è estesa anche in India e noi stiamo cercando di vedere che cosa si può fare per
tutte queste situazioni.