I cristiani di Gaza tornano alla normalità ma con paura
Giorni terribili e scioccanti. Così padre Manawel Musallam, parrocco della Sacra Famiglia
a Gaza City, ad Asianews ha ricordato quanto accaduto nella Striscia di Gaza durante
l’offensiva israeliana “Piombo fuso”. “Stiamo cercando di ricominciare a vivere, ma
è davvero difficile” ha detto il religioso che ha raccontato della riapertura delle
tre scuole del Patriarcato ma anche delle mancanze alle quali è necessario provvedere.
“Qui non abbiamo bisogno solo di cibo. La distruzione delle strutture è minimale in
confronto a quella che la nostra gente ha patito nel cuore. Ogni aiuto serve – ha
continuato - ma per ridare la gioia ci vuole ben altro che l’assistenza umanitaria”.
Padre Musallam sottolinea che c’è ancora la paura che da “un momento all’altro Israele
possa ricominciare i bombardamenti e la frustrazione di finire ad essere trattati
per sempre come degli schiavi”. Anche la comunità ortodossa, composta da tremila
persone, sta cercando di tornare alla normalità. I bombardamenti di Israele hanno
impedito alla comunità di festeggiare il Natale che cadeva il 7 gennaio e adesso si
cerca in qualche modo di recuperare. Anche gli ortodossi hanno riaperto le scuole
e le strutture legate alla Chiesa. (B.C.)