Preoccupazione dei missionari saveriani per la situazione in Nord Kivu
“Il problema del Kivu va risolto con il dialogo, lavorando alla luce del sole, con
la piena partecipazione dell’Onu”. Così all’agenzia Fides padre Silvio Turazzi, missionario
saveriano conoscitore dell'est della Repubblica Democratica del Congo, commentando
l’operazione congiunta tra le forze armate ruandesi e congolesi che ha portato all’arresto
del generale Laurent Nkunda, capo dei ribelli tutsi. Per il religioso, il fermo e
le azioni militari lasciano “perplessi” ed è forte la preoccupazione dei missionari
che operano accanto alle popolazioni locali perché temono che Ruanda e Repubblica
Democratica del Congo stiano operando “senza la supervisione internazionale”. La missione
delle Nazioni Unite in Congo (Monuc) non sta infatti partecipando all’operato dei
due eserciti, “le ong – riferisce padre Turazzi - hanno sospeso le loro operazioni.
Non vi sono dunque testimoni indipendenti di quello che sta avvenendo nel Kivu”. C’è
anche dispiacere per la scelta della via militare e non per la trattativa come mezzo
per risolvere il problema delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Ruanda).
“Dicono che gli uomini delle FDLR abbiano partecipato al genocidio in Ruanda del 1994
– prosegue - ma sappiamo che il 60% dei suoi appartenenti ha circa 24 anni e nel 1994
erano dei bambini”. (B.C.)