Le sfide e le prospettive dell'evangelizzazione secondo il carisma carmelitano
Come comunicare il carisma carmelitano? Su tale quesito, si è sviluppata in questi
giorni a Roma la riflessione della Commissione generale per l’evangelizzazione dell’Ordine
carmelitano, un organismo nato circa due anni fa. In questo primo incontro dalla sua
formazione, la Commissione ha preso in esame le esperienze in America Latina, Nord
America, Europa, Africa e Asia. Quale il quadro che ne è venuto fuori? Benedetta
Capelli lo ha chiesto a padreMatteo Palumbo, rappresentante dell’Italia
nella Commissione per l’evangelizzazione:
R. – Vario,
molto vario, ed ogni zona ha i suoi lati positivi e le sue problematiche. In Brasile,
faccio un esempio, l’evangelizzazione deve fare i conti con le sette; in Italia noi
stiamo vivendo, come carmelitani, il problema di riprendere significatività. In altre
parti, tipo in Africa, c’è la difficoltà delle guerre tra tribù. Un po’ tutti, chi
più e chi meno, stanno lavorando per dare risposta un po’ a queste situazioni, non
c’è una situazione di stallo.
D. – Evangelizzare
oggi cosa significa e quali ostacoli comporta?
R.
– Molto spesso partiamo da noi, meno dalle esigenze delle persone; la Gaudium et Spes
dice di partire dalle gioie, le speranze e le tristezze degli uomini di oggi, dei
poveri soprattutto, che sono anche le gioie dei discepoli di Gesù. Quello è l’orizzonte
da cui partire e da cui prendere significatività. Oggi che cosa ci sta chiedendo il
mondo? Ci sta chiedendo il rispetto della dignità delle persone, ci sta chiedendo
il dialogo, l’accoglienza delle diversità, il rispetto della natura. E’ da queste
richieste, da queste attese, che bisogna partire perché poi sono le attese profonde
di Dio. Il Vangelo oggi si concretizza in quelle attese e quelle devono dare senso
a quello che fai. Per questo è importante la lettura dei segni dei tempi, secondo
me, cioè cogliere nella storia le attese più profonde delle persone, degli uomini
di oggi che sono poi le attese più profonde di Dio e quelle devi servire. I carmelitani
hanno questo compito: il servizio di chiamare gli altri a leggere questa storia.
D.
– Benedetto XVI vi ha inviato un messaggio, proprio un anno e mezzo fa, e vi ha invitato
ad essere "testimoni credibili della dimensione spirituale di ogni uomo". In che modo
avete tenuto presente questa indicazione e come l’avete realizzata?
R.
– L’evangelizzazione vera e autentica è la testimonianza di chi crede. Tutto deve
essere evangelizzazione, tutto deve convertirsi a quell’annuncio, nella tua pastorale,
nel tuo modo di essere carmelitano, nei rapporti. Tutta la tua vita, in ogni sua espressione,
deve dire quello che credi.