Obama decreta la chiusura di Guantanamo. A Washington marcia per la vita
Chiusura entro l’anno del carcere di Guantanamo e rispetto dei metodi di interrogatorio
previsti dal Pentagono. Questo in sintesi l’ordine esecutivo firmato ieri dal nuovo
presidente statunitense Barack Obama, che ha pure messo in cima alla sua agenda Medio
Oriente, Iraq e Afghanistan. Già al lavoro anche il segretario di Stato Hillary Clinton.
Ieri a Washington marcia per la pace, mentre il neopresidente ha ribadito la sua posizione
favorevole all'aborto. Sui provvedimenti adottati da Obama, il servizio di Elena Molinari:
E in una lettera
ad Obama, precedente all’insediamento alla Casa Bianca, i vescovi americani avevano
affrontato questioni etiche fondamentali, chiamando il presidente a riflettere su
temi come aborto, cellule staminali, reale difesa della famiglia. Sarebbe un errore
– hanno ricordato i presuli – fare marcia indietro su politiche, attualmente in vigore,
in grado di contrastare azioni di distruzione della vita umana. La Chiesa continua
ad affermare che ogni essere umano ha diritto alla vita dal concepimento fino alla
morte naturale.
Tra i provvedimenti di Barack Obama c’è la chiusura a breve
della prigione di Guantanamo, come anticipato nel discorso d’insediamento in cui il
nuovo inquilino della Casa Bianca ha coniugato le esigenze della sicurezza e il rispetto
dello stato di diritto. Ma cosa comporterà in concreto la decisione di chiudere Guantanamo
e di sospendere i processi a carico dei presunti terroristi? Stefano Leszczynski lo
ha chiesto a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International-Italia: