Iniziativa comune di vescovi statunitensi e messicani a sostegno degli immigrati
Dieci vescovi del Messico e degli Stati Uniti delle zone confinanti si riuniranno
il 24 gennaio presso San Juan (Texas) per parlare d’immigrazione e, in particolare,
dell’assistenza pastorale alle migliaia di persone e famiglie coinvolte in questo
fenomeno. Il 25 del mese, nella cittadina di Renosa (Messico) i presuli presiederanno
invece una giornata di preghiera nella Casa del migrante. Padre Hilario del Pozo Noyola,
direttore della struttura, ha informato che i vescovi lasceranno un omaggio floreale
presso la Croce del migrante, una statua di quasi tre metri che, collocata nelle vicinanze
del fiume Bravo, vuole ricordare le molte persone, specialmente di nazionalità messicana,
morte nel tentativo di entrare negli Stati Uniti. Padre del Pozo ha spiegato che le
preghiere saranno fatte per i bisogni dei migranti e dei rifugiati e per loro famiglie
e che particolare attenzione sarà dedicata ai bambini e agli anziani, che più degli
altri soffrono per le divisioni imposte alle famiglie dalle misure di deportazione
degli “illegali”,in vigore da almeno due anni negli Stati Uniti. Durante l’Eucaristia,
che sarà celebrata nella Casa del migrante, dove in questo momento sono ospitate quasi
90 persone, sarà letto il Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale del
Migrante e del Rifugiato, celebrata la scorsa domenica. Padre Hilario del Pozo Noyola
ha ricordato anche quanto sia importante accogliere nel cuore l’invito del Santo Padre
- nell’Angelus del 18 gennaio - ad imitare San Paolo: “Vorrei assicurare che la comunità
cristiana guarda ad ogni persona e ad ogni famiglia con attenzione, e chiede a San
Paolo la forza di un rinnovato slancio per favorire, in ogni parte del mondo, la pacifica
convivenza tra uomini e donne di etnie, culture e religioni diverse. L’Apostolo ci
dice quale fu il segreto della sua nuova vita: 'Anch’io – egli scrive – sono stato
conquistato da Cristo Gesù'; e aggiunge: 'Fatevi miei imitatori'. Sì, ognuno di noi,
secondo la propria vocazione e là dove vive e lavora, è chiamato a testimoniare il
Vangelo, con una cura più grande per quei fratelli e sorelle che da altri Paesi, per
diversi motivi, sono venuti a vivere in mezzo a noi, valorizzando così il fenomeno
delle migrazioni come occasione di incontro tra civiltà. Preghiamo ed agiamo perché
questo avvenga sempre in modo pacifico e costruttivo, nel rispetto e nel dialogo,
prevenendo ogni tentazione di conflitto e di sopraffazione”. L’iniziativa congiunta
dei vescovi statunitensi e messicani è l’ultima di numerose altre realizzate in questi
ultimi mesi, anche alla luce dell’impegno verso una “riforma del sistema migratorio”
anticipato dal neopresidente degli Stati Uniti Barack Obama. (A cura di Luis Badilla)