Epidemia di colera fuori controllo nello Zimbabwe: si aggrava il bilancio delle vittime
È ormai fuori controllo l’epidemia di colera che dallo scorso agosto si propaga in
Zimbabwe. Il bilancio dei decessi ha raggiunto i 2.755 morti, mentre le persone che
hanno contratto la malattia sono oltre 48 mila. L’aggravarsi della situazione è stato
riconosciuto anche dal presidente Mugabe che fino a dicembre aveva negato l’esistenza
dell’epidemia. Una risposta adeguata all’emergenza è infatti mancata proprio da parte
delle istituzioni dello Zimbabwe, alle prese con una profonda crisi politica che sarà
al centro di un vertice che si terrà lunedì a Pretoria, in Sud Africa. La riunione
è stata convocata dalla Comunità di Sviluppo dell'Africa Australe per mettere fine
all’empasse nel quale versa il Paese nonostante l’accordo di massima per un governo
di coalizione tra il presidente Mugabe e il leader dell’opposizione Tsvangirai.
Congo:
offensiva contro i ribelli hutu Imponente operazione militare nella Repubblica
Democratica del Congo: circa 4 mila soldati ruandesi, con l’appoggio delle truppe
congolesi, sono entrati ieri nella regione del nord Kivu per scovare i ribelli hutu
del Ruanda, riuniti nelle Forze democratiche di liberazione. L’annuncio è stato dato
ieri sera dal portavoce militare della missione dell'Onu nel Paese (Monuc) che coordina
l’offensiva. Al momento una colonna di circa 1500 uomini è in marcia verso la località
di Masisi, una delle roccaforti dei ribelli dell'Fdlr, obiettivo dell'operazione congiunta
senza precedenti.
Russia–Ucraina: crisi del gas Sembra giunta alla
fine la crisi del gas tra Russia e Ucraina. Le forniture si stanno normalizzando e
segnali di distensione giungono dai Paesi che nei giorni scorsi avevano subito pesanti
conseguenze, non solo sulle riserve energetiche ma anche sull’economia. Sentiamo Giuseppe
D’Amato:
Il gas
russo è finalmente arrivato nei Balcani e nell’Europa centrale; le conferme giungono
dalle compagnie energetiche nazionali. Non ci sono stati i tanto temuti guasti, il
sistema delle condotte è rimasto per dodici giorni quasi senza pressione. Numerosi
tecnici russi ed ucraini avevano lanciato l’allarme: ci vorranno ancora 24-48 ore
per tornare alla completa normalità. In numerosi Paesi, l’energia è stata razionata
ed il riscaldamento funzionava per un numero limitato di ore; in Slovacchia, ad esempio,
decine di fabbriche sono state costrette a fermare la produzione. Quanto l’Ucraina
pagherà per le forniture di metano russo non è per niente chiaro; “siamo vincitori,
abbiamo ottenuto ottime condizioni” ha sottolineato il premier ucraino Tymoshenko.
Mosca e Kiev si sono ufficialmente accordate per il prezzo di mercato, meno uno sconto
del 20%; in pratica, 380 dollari per mille metri cubi. La Tymoshenko ha invece affermato
che il gas costerà 228 dollari; il presidente Iushenko si definisce deluso, i russi
non commentano. La Repubblica Ceca – presidente di turno dell’Ue – teme nuove prossime
crisi. Kosovo-Serbia Si riaccende la tensione tra il
Kosovo e la Serbia a quasi un anno di distanza dalla proclamazione unilaterale d'indipendenza
di Pristina da Belgrado. Ieri si è ufficialmente insediata la nuova Forza di sicurezza
in Kosovo sostenuta dalla Nato. Si tratta di un primo nucleo di un esercito composto
da 2.500 uomini e 800 riservisti. Per le autorità serbe la forza è da considerarsi
“illegale e contraria alle delibere delle Nazioni Unite”.
Iraq Ancora
violenze in Iraq. un civile iracheno è stato ucciso e altri due sono stati feriti
stamani da un'autobomba a Baghdad, esplosa al passaggio di una pattuglia militare
statunitense. Oggi nel Paese del Golfo sono poi stati resi noti dati dall’amnistia
generale, approvata dal parlamento iracheno lo scorso febbraio. A beneficiarne sono
stati oltre 127 mila i detenuti. L’amnistia, considerata come un ulteriore passo par
la pacificazione nazionale, non includeva reati connessi al terrorismo, alla corruzione
finanziaria e al genocidio.
Pakistan E’ stato arrestato a Peshawar,
nel nord ovest del Pakistan, Zabi ul-Taifi, un esponente di Al Qaida ricercato nell'ambito
dell'inchiesta sugli attentati di Londra del 7 luglio 2005. Nella stessa operazione
sono stati catturati altri sei estremisti islamici.
Algeria Algeria
alle prese con un’ondata eccezionale di maltempo che nelle ultime 48 ore ha causato
15 morti e più di 40 feriti. Secondo la stampa algerina, 500 abitazioni sono state
distrutte o danneggiate dalle forti piogge che si sono abbattute su tutto il Paese.
Da ottobre sono più di 120 le persone uccise in Algeria per le frane, gli incidenti
stradali e per il crollo di abitazioni causati dal maltempo.
Cina In
Cina due persone sono state condannate a morte per lo scandalo del latte alla melamina,
una sostanza tossica che fa aumentare artificialmente il valore proteico del latte.
La contraffazione aveva provocato la morte di almeno sei bambini e ne aveva fatti
ammalare circa 300mila. E’ stata emessa anche la condanna all’ergastolo per l’ex-presidente
della Sanlu, una delle ditte produttrici del latte in polvere. Agli altri 18 imputati
sono state inflitte pene minori. Lampedusa Una cinquantina di migranti sono
fuggiti dal centro di prima accoglienza (Cpa) di Lampedusa. I fuggitivi sono riusciti
a scavalcare la recinzione dalla zona posteriore del Cpa, mentre davanti all'ingresso
principale gli abitanti dell'isola inscenavano una manifestazione contro la decisione
del ministro dell'Interno Roberto Maroni che prevede di trattenere a Lampedusa tutti
i migranti sbarcati in queste settimane in attesa del loro rimpatrio. La polizia ha
già rintracciato circa 40 immigrati. (Panoramica internazionale a cura di Marco
Guerra)Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII
no. 22 E' possibile ricevere gratuitamente, via posta
elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta
può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.