Al via a Roma le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana
Si svolgono, da oggi fino a domenica, a Roma, le Giornate di Spiritualità della Famiglia
Salesiana. Quattro giorni di lavori, per permettere ai discepoli di Don Bosco di riflettere
sugli obiettivi raggiunti dalla Congregazione Salesiana durante lo scorso anno e per
pianificare le attività del 2009. Circa 360 i partecipanti provenienti da da oltre
20 Paesi. Al microfono di Isabella Piro, ascoltiamo in proposito don Adriano
Bregolin, vicario del rettor maggiore dei Salesiani:
R. –
Questa è la XXVI edizione di queste giornate che noi facciamo come Famiglia Salesiana,
cioè come insieme di gruppi – congregazioni, istituti secolari e anche associazioni
di fedeli laici – che si ritrovano sotto il segno del carisma di don Bosco, questo
grande santo apostolo dei giovani. E’ un appuntamento durante il quale noi riflettiamo
soprattutto sulla “Strenna” del rettor maggiore, cioè su quel messaggio particolare
che viene dato all’inizio del nuovo anno e che diventa ispiratore di un punto di attenzione,
di comunione e di apostolato.
D. – Il tema della
“Strenna” di quest’anno è “Impegniamoci a fare della Famiglia Salesiana un vasto movimento
di persone per la salvezza dei giovani”: perché questa scelta?
R.
– Le “Strenne” degli scorsi anni hanno puntato su temi molto vitali, come l’aspetto
della famiglia, la scelta della vita, la scelta dell’educazione. Quets’anno torniamo
a riflettere un po’ sulla nostra identità e sulla nostra missione, proprio per prendere
coscienza che abbiamo una grande potenzialità nel nostro essere insieme. Le sfide
delle "Strenne" degli anni precedenti possono trovare così una soluzione nel segno
di una maggiore sinergia. Oggi, infatti, la grande sfida dell’educazione, l’emergenza
educativa – come dice Benedetto XVI – e la sfida dell’evangelizzazione sono talmente
grandi che nessuno può operare da solo, dobbiamo cercare il più possibile modi di
lavorare insieme proprio per essere più efficaci.
D.
– Le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana quest’anno coincidono, in parte,
con la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il tema dell’ecumenismo sarà
al centro delle vostre riflessioni?
R. – Non sarà
direttamente al centro però sarà certamente un tema presente perché la Famiglia Salesiana
lavora anche in contesti dove ci sono altre Chiese cristiane e anche in contesti dove
praticamente la religione cristiana è una minoranza e deve dialogare con le altre
religioni. Penso soprattutto al subcontinente dell’India … Abbiamo presenze forti
nel Medio Oriente e nell’Est europeo. E certamente questa grande ansia della Chiesa
universale di essere una realtà sola è anche un motivo ispiratore che ci riconduce
così alla nostra scelta dell’essere insieme. L’unità è anche una grande unità di intenti
per realizzare il Regno di Dio.
D. – Nel 2009, la
Congregazione salesiana festeggia il 150.mo anniversario di fondazione: come vi state
preparando a questo evento?
R. – Avremo durante l’anno
soprattutto delle azioni di approfondimento, soprattutto all’interno della nostra
congregazione, riflettendo sul grande dono che don Bosco rappresenta per la Chiesa
tutta e per la nostra stessa vita. Questo 150.mo per noi è anche l’occasione per rinnovare
la nostra consacrazione religiosa, voler rendere presente don Bosco proprio nella
Chiesa e nella società di oggi. Oltre a questo, vi sarà anche il pellegrinaggio delle
reliquie di don Bosco, che continuerà per diversi anni fino al 2015, anno che rappresenterà
il secondo centenario della nascita del nostro fondatore.