I vescovi venezuelani preoccupati per l'attacco alla nunziatura di Caracas
“Esigiamo dalle autorità competenti di avviare le procedure necessarie per chiarire
i fatti e stabilire le responsabilità”. Così ieri, in un breve comunicato, la Conferenza
episcopale venezuelana si è pronunciata sul nuovo atto vandalico contro la sede della
nunziatura apostolica avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. La rappresentanza
diplomatica vaticana è stata colpita da cinque bombe lacrimogene, ad un anno di distanza
da un attentato simile. “Poiché - prosegue il comunicato dei presuli - negli ultimi
tempi si sono già registrati altri atti di violenza” contro la sede pontificia. “Vogliamo
esprimere la nostra grande preoccupazione” non solo per queste azioni “ma anche -
aggiungono - per altre manifestazioni di violenza che si sono viste recentemente nel
nostro Paese”. Oltre ad esprime affetto e solidarietà al nunzio, mons. Giacinto Berloco,
i quattro vescovi del Comitato di presidenza che firmano la dichiarazione, tra questi
il presidente dell’episcopato l’arcivescovo di Maracaibo, mons. Ubaldo Santana, scrivono:
“Noi vogliamo ribadire l’appello lanciato nella nostra ultima esortazione pastorale
riguardante la situazione del Paese” in cui si chiedeva un “rinnovamento etico” per
sradicare il linguaggio dell’odio e gli atti di violenza, impegnandoci senza perdere
tempo nella creazione di un clima nazionale di convivenza e solidarietà. Le autorità
della nazione – concludono - hanno l’obbligo di dare esempio di tolleranza e offrire
garanzie di pace ai cittadini”.(A cura di Luis Badilla)