Emmaus propone ai candidati alle elezioni europee “un’esperienza di povertà"
Vivere “una esperienza di povertà” per “prepararsi meglio alle future responsabilità
politiche”. È lo spirito che anima l’invito della Comunità Emmaus Italia ai candidati
per le elezioni del Parlamento Europeo, a trascorrere cioè una settimana o due, insieme
ai poveri. Domani ricorre il secondo anniversario della morte dell’Abbè Pierre, fondatore
delle Comunità Emmaus, diffuse in tutto il mondo. Alla vigilia della ricorrenza si
è quindi deciso di rivolgersi alla classe politica, proponendo un'esperienza di povertà
affinché “il programma elettorale sia più ‘umano’, perché gli impegni che si assumono
siano più realizzabili, più concreti e più giusti”. Secondo quanto riferisce l’agenzia
Sir, l’idea nasce dallo stesso spirito con cui, nel 1996 a Recife (Brasile), l’Abbè
Pierre e dom Helder Camara “invitavano i politici ad organizzare il mondo nella condivisione,
non nella competitività. Nella solidarietà, non nella ricerca senza fine del profitto
per una minoranza di privilegiati”. I due religiosi concludevano con un invito a “non
rimanere chiusi, al sicuro, nei confortevoli uffici, a non frequentare solo i ‘luoghi
bene’ delle città, ma ad andare a vedere dove la gente vive e soffre nelle favelas
d’America latina, d’Africa e d’Asia ed anche nelle periferie delle capitali d’America
del Nord e dell’Europa”. (M.G.)