Bombe lacrimogene contro la nunziatura apostolica di Caracas. Il gesto rivendicato
da un gruppo filogovernativo
Momenti di tensione alla nunziatura apostolica di Caracas, in Venezuela. Due notti
fa, diversi ordigni sono stati lanciati contro la sede diplomatica vaticana senza
causare danni. L’azione è stata rivendicata da un gruppo filogovernativo. Il servizio
di Luis Badilla:
Ancora
gesti vandalici contro la nunziatura apostolica a Caracas: la notte tra domenica e
lunedì, sconosciuti hanno lanciato contro la sede diplomatica cinque bombe lacrimogene
senza provocare, per fortuna, né vittime nè gravi danni materiali. Il 14 febbraio
dello scorso anno, c’era stato già un attacco, condannato duramente in una dichiarazione
della Conferenza episcopale, che denunciava la crescita di "un clima di violenza in
diverse regioni del Paese" e, al tempo stesso, richiamava "alla calma, alla serenità
e al dialogo". Questa volta, secondo la stampa locale, episodi simili si sono verificati
anche davanti all'abitazione del direttore dell'emittente dell'opposizione "Rctv",
Marcel Granier, e di fronte all'Università centrale. Le stesse
fonti affermano che dopo l'attacco, davanti la Nunziatura è stato trovato un volantino
firmato dal gruppo filogovernativo "La Piedrita", che definisce ''vigliacca'' la Chiesa
cattolica. Il documento aggiunge: ''La nostra organizzazione rivoluzionaria non riconosce
il vertice ecclesiastico della Chiesa, traditrice delle vere lotte del popolo venezuelano”'.
Da ricordare che nella sede diplomatica, che non è protetta dalla polizia, è ospitato
dal 2007 l'ex leader studentesco, Nixon Moreno, accusato di tentata aggressione a
una agente della polizia venezuelana. Il clima politico nel Paese sudamericano è teso
soprattutto per l’importante referendum del 15 febbraio prossimo, che dovrà accettare
o rifiutare la rielezione illimitata del presidente, Hugo Chavez.