Il Consiglio d'Europa critica l'Azerbaigian per la sua censura alle Radio straniere
Duro critiche del Consiglio d’Europa all'Azerbaigian per la censura scattata il 1°
gennaio 2009 con il mancato rinnovo delle licenze di diverse Radio straniere, tra
cui la “Bbc”, “Radio Free Europe/Radio Liberty” e “Voice of America”. "Al momento
di aderire al Consiglio d'Europa nel 2001, l'Azerbaigian si è impegnato a garantire
la libertà di espressione e l'indipendenza dei media, che sono precondizioni essenziali
per il funzionamento di una società democratica", affermano in un comunicato il presidente
dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce), Lluis Maria De Puig, e
il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, presidente di turno del
Comitato ministeriale dell'istituzione paneuropea. "Riteniamo estremamente deprecabile
che il Consiglio nazionale azero su Radio e Televisione, abbia deciso recentemente
di non rinnovare le licenze di diverse emittenti straniere", ammoniscono De Puig e
Moratinos, auspicando che "la decisione adottata venga riconsiderata e che vengano
adottate rapidamente delle misure per rettificare la situazione". Il Consiglio d'Europa,
assicurano, "è pronto a fornire assistenza alle autorità azere a tale scopo". Le critiche
del Consiglio d'Europa - che si aggiungono a quelle già espresse il 31 dicembre dall'Unione
europea - si rivolgono ad un Paese cruciale per un'Europa alle prese con la crisi
del gas. L'Azerbaigian, infatti, deve decidere nel corso del 2009 a chi assegnare
lo sfruttamento del giacimento di Shah Deniz, che potrebbe permettere l'apertura di
una nuova rotta di approvvigionamenti svincolata da Mosca. In corsa ci sono infatti
i russi di Gazprom da una parte, e due cordate europee dall'altra: il gasdotto Itgi
progettato dall'Edison insieme alla greca Depa e alla turca Botas, e il consorzio
Nabucco, che racchiude Austria, Ungheria, Bulgaria, Romania e Germania. (R.G.)