Continuano i pellegrinaggi in Terra Santa nonostante le tensioni e il conflitto a
Gaza
Negli ultimi giorni sono stati pochi i gruppi di pellegrini che hanno cancellato i
propri viaggi in Terra Santa. Nel corso di una conferenza stampa nel contesto del
Festival Itinerari dello Spirito, che si è chiuso ieri alla Nuova Fiera di Roma, monsignor
Liberio Andreatta, vicepresidente dell'Opera Romana Pellegrinaggi (OPR), ha parlato
della situazione dei pellegrini in Terra Santa. Secondo i dati presentati, 115.000
italiani si sono recati in pellegrinaggio in Israele l'anno scorso, con un aumento
del 58% rispetto all'anno precedente. Un totale di 2.600.000 pellegrini da tutto il
mondo ha visitato il Paese nel 2008. Monsignor Andreatta – riferisce l’agenzia Zenit
- ha affermato che anche se nei luoghi di conflitto il turismo diminuisce sempre in
misura notevole, i pellegrinaggi in genere si mantengono stabili perché per i fedeli
che si recano nei luoghi santi c'è “una motivazione in più”, e quella di chi va in
Terra Santa consiste in primo luogo nell'essere consapevoli che “noi siamo figli della
Bibbia”, che rappresenta “la migliore guida per visitare Israele”. Alla conferenza
stampa è intervenuto dalla Terra Santa attraverso una videoconferenza in diretta padre
Pierbattista Pizzaballa. Il religioso, Custode di Terra Santa, ha affermato che anche
se Israele non sta vivendo un “periodo semplice”, “non c'è nessun cambiamento con
i pellegrini”. “Quelli che si sono recati in Israele negli ultimi giorni – ha detto
- sono molto toccati da quello che vedono”. Suzan Klagesbrun, Direttrice dell'Ufficio
del Turismo del Governo israeliano, ha segnalato che nel 2008 si è registrato il più
alto numero di turisti italiani dal 2000, quando Papa Giovanni Paolo II si recò in
Terra Santa in occasione dell'Anno Giubilare. (R.P.)