Alla Gregoriana giornata di studi storiografici su San Paolo
Com’era San Paolo? Quale il suo volto? Come ci è stato tramandato dalle testimonianze
d’arte pittoriche e scultoree dei primi secoli, e come la sua conversione sulla via
di Damasco è stata sentita, interpretata dai grandi artisti del passato, come Raffaello,
Michelangelo, Caravaggio, e moderni come Marino Marini? E da quando sono apparse le
rappresentazioni del suo martirio – la decapitazione a Roma – e perché è tardivo il
riferimento – risale al XIV secolo – alle Tre Fontane che, tradizione vuole siano
affiorate nei tre posti su cui rimbalzò il capo dell’Apostolo? E quando, accanto ad
esso in precedenza sempre sono state raffigurate delle pozze d’acqua? A questi interrogativi
hanno risposto le prime relazioni di una giornata di studi dedicata a "Paulo Apostolo
Martyri", dalla Pontificia Università Gregoriana che ha fatto il punto con le relazioni
di illustri studiosi – nell’ordine, Umberto Utro dei Musei Vaticani, Heinrich Pfeiffer
e Yvonne Dohna della Gregoriana, Nicoletta Bernacchio della Sapienza di Roma; in precedenza,
come relazione introduttiva, padre Martin Maria Morales, della Gregoriana, ha parlato
dell’impegno della storiografia dinanzi a San Paolo, ovvero dei limiti dell’operazione
storiografica dinanzi ai “sacra limina”, cioè ai sepolcri suo e di San Pietro. E a
conclusione della mattinata, l’archeologo Giorgio Filippi ha parlato dei nuovi dati
archeologici sulla tomba di San Paolo emersi dai recenti scavi che lo hanno avuto
protagonista. Ma il suo percorso ha preso l’avvio dal trofeo di San Paolo nell’area
sepolcrale della via Ostiense e delle basiliche di Costantino e dei tre imperatori,
costruita sulla tomba dell’Apostolo, per giungere all’attuale sistemazione che consente
ai pellegrini di toccarla con gli occhi. Il Congresso è stato aperto dal decano della
facoltà di storia e beni culturali della Chiesa della Università Gregoriana, padre
Marek Inglot, che ha sottolineato come questa iniziativa sia stata promossa proprio
per celebrare l’Anno Paolino. (A cura di Graziano Motta)