“La famiglia ha il diritto di essere riconosciuta nella propria identità”: così, il
Papa nel video messaggio per l’Incontro mondiale delle famiglie di Città del Messico
“La famiglia ha il diritto di essere riconosciuta nella propria identità” e di “poter
contare sulla dovuta tutela”, perché ha una “funzione sociale essenziale”: sono le
parole di Benedetto XVI, contenute in un video messaggio registrato per il VI Incontro
mondiale delle famiglie, in corso a Città del Messico. Il video del Papa è stato trasmesso
ieri pomeriggio - l’una di notte in Italia – durante la Veglia Mariana che si è svolta
sul sagrato della Basilica di Nostra Signora di Guadalupe. Oggi, invece, è in programma
la Messa conclusiva: a presiedere la celebrazione sarà il cardinale Tarcisio Bertone,
in veste di Legato Pontificio, mentre il Papa interverrà in video collegamento ed
annuncerà le date ed il luogo del prossimo raduno mondiale delle famiglie. La nostra
emittente seguirà in diretta l’evento, a partire dalle ore 15.50. Ma torniamo al video
messaggio del Papa, con il servizio di Isabella Piro:
Erano
numerose le famiglie cristiane provenienti dai cinque continenti che ieri hanno raccontato
la loro esperienza, sul sagrato della Basilica di Nostra Signora di Guadalupe. Testimonianze
che si sono alternate alla recita dei Misteri Gaudiosi del Rosario e che sono state
– ha detto il Papa – come “un’eco e un riflesso nel nostro tempo della storia di Gesù
e della sua famiglia”, perché “l’ambiente domestico è una scuola di umanità e di vita
cristiana per tutti i suoi membri, con conseguenze benefiche per le persone, la Chiesa
e la società”:
“En efecto, el hogar está llamado a vivir y cultivar
el amor recíproco…” “In effetti – ha aggiunto Benedetto XVI - il
focolare domestico è chiamato a vivere e a coltivare l’amore reciproco e la verità,
il rispetto e la giustizia, la lealtà e la collaborazione, il servizio e la disponibilità
verso gli altri, specialmente verso i più deboli”. E
la famiglia deve essere “impregnata della presenza di Dio”, ha ricordato ancora il
Papa, perché il Signore “sta certamente” con coloro che ascoltano la sua Parola e
mettono in pratica i suoi insegnamenti:
“De este modo, se transforma
y se mejora gradualmente la vida personal…” “In questo modo, si trasforma
e si migliora gradualmente la vita personale e familiare – ha ribadito il Pontefice
- si arricchisce il dialogo, si trasmette la fede ai figli, si accresce il piacere
di stare insieme, e il focolare domestico si unisce e si consolida ancora, come una
casa costruita su una roccia (cf. Mt 7,24-25)”.
Di qui, l’importanza
della preghiera, la cui forza permette alla famiglia di trasformarsi “in una comunità
di discepoli e missionari di Cristo”, in cui “si annida, si trasmette e si irradia
il Vangelo”:
“La familia cristiana, viviendo la confianza y la obediencia
filial a Dios…” “La famiglia cristiana – ha ricordato il Papa - vivendo
la fiducia e l’obbedienza filiale a Dio, la fedeltà e l’accoglienza generosa dei figli,
la cura dei più deboli e la disponibilità al perdono, si converte in un Vangelo vivo,
che tutti possono “leggere” (Cf. 2 Co 3,2), in un segno di credibilità forse più persuasivo
e capace di richiamare l’attenzione del mondo di oggi”. E
sono diversi gli impegni che Benedetto XVI ha affidato alla famiglia contemporanea:
portare la sua “testimonianza di vita” e la sua “esplicita professione di fede” nella
scuola e nelle associazioni, impegnarsi nella catechesi dei figli e nelle attività
parrocchiali, soprattutto in quelle “preposte alla preparazione al matrimonio o rivolte
in maniera specifica alla vita familiare”.
“La convivencia en el
hogar, al mostrar que libertad y solidaridad…” “La convivenza in
casa – ha aggiunto il Papa - è un dono per le persone e una fonte di ispirazione per
la convivenza sociale, perchè mostra che libertà e solidarietà sono complementari,
che il bene di ciascuno deve contare sul bene dell’altro, che la richiesta di una
giustizia severa deve essere aperta alla comprensione, e il perdono deve essere a
favore di un bene comune”. Poi,
la sottolineatura forte che la famiglia è “cellula vitale della società, la prima
e fondamentale risorsa per il suo sviluppo” e “l’ultimo rifugio” per coloro che le
istituzioni non riescono a tutelare in modo soddisfacente:
“Por
su función social esencial, la familia tiene derecho a ser reconocida…” “Per
la sua funzione sociale essenziale – ha affermato il Papa - la famiglia ha il diritto
di essere riconosciuta nella propria identità e di non essere confusa con altre forme
di convivenza, e anche di poter contare sulla dovuta tutela culturale, giuridica,
economica, sociale, sanitaria e, più particolarmente, su un appoggio che, tenendo
conto del numero dei figli e delle disponibilità economiche, sia tale da consentire
la libertà dell’educazione e della scelta della scuola”. Chiedendo,
quindi, lo sviluppo di una “cultura e una politica della famiglia” a favore delle
famiglie stesse, Benedetto XVI ha incoraggiato le associazioni che promuovono l’identità
e i diritti della famiglia, auspicando un loro maggiore coordinamento. Infine, l’appello
a tutti a “collaborare con impegno ed allegria nella nobile causa della famiglia”,
perché, ha concluso il Papa, “lavorare per la famiglia è lavorare per il futuro degno
e luminoso dell’umanità”.
E' giunto dunque quasi al
termine il grande raduno delle famiglie a Città del Messico. Dalla capitale messicana
il servizio di padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio
per la Famiglia:
Con una
solenne concelebrazione eucaristica domenicale, presieduta dal cardinale Tarcisio
Bertone, segretario di Stato e Legato pontificio, si concluderà davanti al santuario
di Nostra Signora di Guadalupe, quando a Roma saranno le 16 del pomeriggio, il VI
Incontro mondiale delle famiglie. Sabato sera, durante la Veglia mariana, disturbata
alla fine dalla pioggia giunta quasi all’improvviso, migliaia e migliaia di famiglie
si sono strette attorno al cardinale Bertone, al cardinale Antonelli, presidente del
Pontificio Consiglio per la famiglia, al cardinale Norberto Rivera Carrera, arcivescovo
primate del Messico, per vivere un forte ed intenso momento di fede e di pietà popolare,
davanti al quadro di Nostra Signora di Guadalupe. Musiche, canti, sfilate delle bandiere
dei 97 Paesi rappresentati, recita dei Misteri Gaudiosi con commoventi testimonianze.
Dall’Europa, una famiglia italiana con ben cinque figli che opera come missionaria
nei Paesi Bassi; altre testimonianze dall’America, dal Guatemala, dall’Africa – il
Paese era il Malawi; dall’Asia – il Paese era il Pakistan, dal Nord America, gli Stati
Uniti. Tante testimonianze, segnate dalla prova, dal riscatto, dalla Croce. Commoventi
soprattutto le testimonianze di due famiglie colpite dalla morte improvvisa di figli
giovani che dopo la tragedia hanno cambiato la vita dei loro genitori.
Nel
suo caloroso saluto, il Legato pontificio ha portato a tutti i messicani la benedizione
affettuosa, corale di Benedetto XVI che rivolgerà la sua parola anche questa mattina,
al termine della solenne concelebrazione eucaristica. “Formiamo tutti la famiglia
di Dio”, ha ricordato il cardinale Bertone. “La famiglia sia fonte di vita e di testimonianza
cristiana. I giovani, soprattutto, sappiano trovare nella famiglia un costante punto
di riferimento e la famiglia, nello stesso tempo, sappia formarsi e formare ai valori
umani e cristiani”.