All'Angelus, l'appello del Papa per la pace in Terra Santa
Cari fratelli e sorelle!
Ricorre oggi la Giornata Mondiale del Migrante e del
Rifugiato. Poiché quest’anno si celebra l’Anno Paolino, pensando proprio a san Paolo
quale grande missionario itinerante del Vangelo, ho scelto come tema: “San Paolo migrante,
Apostolo delle genti”. Saulo – questo il suo nome ebraico – nacque in una famiglia
di ebrei emigrati a Tarso, importante città della Cilicia, e crebbe con una triplice
cultura – ebraica, ellenistica e romana – e con una mentalità cosmopolita. Quando
si convertì da persecutore dei cristiani in apostolo del Vangelo, Paolo divenne “ambasciatore”
di Cristo risorto per farlo conoscere a tutti, nella convinzione che in Lui tutti
i popoli sono chiamati a formare la grande famiglia dei figli di Dio.
Questa
è anche la missione della Chiesa, più che mai in questo nostro tempo di globalizzazione.
Come cristiani, non possiamo non avvertire il bisogno di trasmettere il messaggio
d’amore di Gesù specialmente a quanti non lo conoscono, oppure si trovano in situazioni
difficili e dolorose. Oggi penso particolarmente ai migranti. La loro realtà è senz’altro
variegata: in alcuni casi, grazie a Dio, è serena e ben integrata; altre volte, purtroppo,
è penosa, difficile e talora persino drammatica. Vorrei assicurare che la comunità
cristiana guarda ad ogni persona e ad ogni famiglia con attenzione, e chiede a san
Paolo la forza di un rinnovato slancio per favorire, in ogni parte del mondo, la pacifica
convivenza tra uomini e donne di etnie, culture e religioni diverse. L’Apostolo ci
dice quale fu il segreto della sua nuova vita: “Anch’io – egli scrive – sono stato
conquistato da Cristo Gesù” (Fil 3,12); e aggiunge: “Fatevi miei imitatori” (Fil 3,17).
Sì, ognuno di noi, secondo la propria vocazione e là dove vive e lavora, è chiamato
a testimoniare il Vangelo, con una cura più grande per quei fratelli e sorelle che
da altri Paesi, per diversi motivi, sono venuti a vivere in mezzo a noi, valorizzando
così il fenomeno delle migrazioni come occasione di incontro tra civiltà. Preghiamo
ed agiamo perché questo avvenga sempre in modo pacifico e costruttivo, nel rispetto
e nel dialogo, prevenendo ogni tentazione di conflitto e di sopraffazione.
Desidero
aggiungere una parola speciale per i marittimi e i pescatori, che vivono da qualche
tempo maggiori disagi. Oltre alle abituali difficoltà, essi subiscono restrizioni
per scendere a terra e accogliere a bordo i cappellani, come pure affrontano i rischi
della pirateria e i danni della pesca illegale. Esprimo ad essi la mia vicinanza e
l’augurio che la loro generosità, nelle attività di soccorso in mare, sia ricompensata
da maggiore considerazione. Penso infine all’Incontro Mondiale delle Famiglie, che
si conclude a Città del Messico, e alla Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani
che inizia proprio oggi. Cari fratelli e sorelle, per tutte queste intenzioni vi invito
a pregare, invocando la materna intercessione della Vergine Maria.
POST-ANGELUS Continuo
a seguire con profonda trepidazione il conflitto nella Striscia di Gaza. Ricordiamo
anche oggi al Signore le centinaia di bambini, anziani, donne, caduti vittime innocenti
dell’inaudita violenza, i feriti, quanti piangono i loro cari e coloro che hanno perduto
i loro beni.
Vi invito, nello stesso tempo, ad accompagnare con la preghiera
gli sforzi che numerose persone di buona volontà stanno compiendo per fermare la tragedia.
Spero vivamente che si sappia approfittare, con saggezza, degli spiragli aperti per
ripristinare la tregua e avviarsi verso soluzioni pacifiche e durevoli.
In
questo senso, rinnovo il mio incoraggiamento a quanti, da una parte come dall’altra,
credono che in Terrasanta ci sia spazio per tutti, affinché aiutino la loro gente
a rialzarsi dalle macerie e dal terrore e, coraggiosamente, riprendere il filo del
dialogo nella giustizia e nella verità. E’ questo l’unico cammino che può effettivamente
schiudere un avvenire di pace per i figli di quella cara regione!
Inizia oggi
la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si concluderà la prossima
domenica 25 gennaio. Nell’emisfero sud, sulla scia del novenario indetto dal Papa
Leone XIII alla fine del XIX secolo, la preghiera per l’unità dei cristiani si svolgerà
tra l’Ascensione e la Pentecoste. Il tema biblico, invece, è comune a tutti. Quest’anno
esso è stato suggerito da un gruppo ecumenico della Corea ed è tratto dal Libro del
profeta Ezechiele: “Che formino una cosa sola nella tua mano” (Ez 37,17). Accogliamo
anche noi questo invito e preghiamo con maggiore intensità perché i cristiani camminino
in modo risoluto verso la piena comunione tra loro. Mi rivolgo particolarmente ai
cattolici sparsi nel mondo affinché, uniti nella preghiera, non si stanchino di operare
per superare gli ostacoli che ancora impediscono la piena comunione tra tutti i discepoli
di Cristo L’impegno ecumenico è ancora più urgente oggi, per dare alla nostra società,
segnata da tragici conflitti e da laceranti divisioni, un segno e un impulso verso
la riconciliazione e la pace. Concluderemo questa Settimana di Preghiera nella Basilica
Papale di San Paolo fuori le Mura con la celebrazione dei Vespri, domenica prossima,
memoria della Conversione di San Paolo, il quale ha fatto dell’unità del corpo di
Cristo un nucleo essenziale della sua predicazione.
La Diocesi di Roma celebra
oggi la Giornata Diocesana della Scuola Cattolica. Saluto i responsabili, i dirigenti,
i docenti, i genitori e gli alunni che sono qui convenuti. Cari amici, il servizio
educativo della scuola cattolica è oggi più che mai prezioso, perché i bambini, i
ragazzi e i giovani hanno bisogno di ricevere una valida istruzione all’interno di
una visione coerente dell’uomo e della vita. Sono vicino con la mia preghiera a quanti
insegnano e studiano nelle scuole cattoliche di Roma, e li incoraggio ad impegnarsi
sempre per formare comunità educative ricche di valori umani e cristiani.
J’accueille
avec joie les pèlerins de langue française. En cette journée du migrant et du réfugié,
l’exemple de saint Paul, Apôtre des Peuples, lui-même migrant et itinérant, nous invite
à être les porteurs infatigables de la Bonne Nouvelle. Et, en ce début de la Semaine
de prière pour l’Unité des chrétiens, nous voulons redire au Père notre désir de cheminer
vers la pleine communion. Que Marie, Notre-Dame de l’Unité, nous accompagne sur ce
chemin ! Avec ma Bénédiction Apostolique.
I am happy to greet all the English-speaking
pilgrims and visitors present for today’s Angelus. As we celebrate the week of prayer
for Christian unity, let us continue to ask the Lord that all who invoke his name
may be one, so that the world may believe. On this World Day of Migrants and Refugees,
I encourage individuals, communities and institutions to be generous to all who have
left their homeland. May the Father of mercies open our eyes and our hearts to the
sufferings and needs of those who have entrusted themselves to our hospitality. I
wish you all a pleasant stay in Rome and a blessed Sunday! Einen frohen Gruß richte
ich an alle deutschsprachigen Pilger und Besucher. Im heutigen Evangelium hören wir
von der Berufung der ersten Apostel. Vom Täufer Johannes wurden sie auf Jesus aufmerksam
gemacht. Bei der Begegnung mit Jesus wurde jeder von ihnen persönlich zur Nachfolge
berufen. Freudig wollen auch wir Christus nachfolgen, das heißt, bei Ihm bleiben und
in eine Lebensgemeinschaft mit Ihm eintreten. So können wir mithelfen, Seine Gerechtigkeit
und Seinen Frieden in der Welt zu verbreiten. Euch allen erbitte ich dazu Gottes reichen
Segen!
Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta
oración mariana. Al comenzar la Semana de Oración por la Unidad de los Cristianos,
os invito a pedir insistentemente a Dios que conceda a los discípulos de su Hijo llegar
al ansiado día en que todos puedan congregarse en torno a un único altar para participar
del Pan de Vida y del Cáliz de salvación, formando en Cristo un solo cuerpo y un solo
espíritu. Encomendamos esta hermosa intención a la gloriosa intercesión de la Santísima
Virgen María, Madre de la Iglesia. Feliz domingo.
Serdecznie pozdrawiam wszystkich
Polaków. Dzisiaj, w Światowy Dzień Migranta i Uchodźcy, pamiętamy o przebywających
na obczyźnie. W Roku świętego Pawła, Apostoła, który niósł orędzie Chrystusa wielu
narodom, życzę wam i waszym rodakom żyjącym za granicą byście zawsze byli wierni Ewangelii.
Niech wiara pomaga każdemu z was pokonywać wszelkie trudności duchowe i materialne.
Niech Bóg zawsze wspiera was i wasze rodziny. [Saluto cordialmente tutti i Polacchi.
Oggi, nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, ricordiamo in modo particolare
quanti dimorano fuori dalla patria. Nell’anno di San Paolo, Apostolo che ha portato
il messaggio di Cristo alle genti, auguro a voi e ai vostri connazionali che vivono
all’estero di rimanere sempre fedeli al Vangelo. Che la fede aiuti ognuno di voi a
superare tutte le difficoltà spirituali e materiali. Dio sostenga sempre voi e le
vostre famiglie.]
Rivolgo un cordiale saluto ai rappresentanti delle comunità
cattoliche migrantes presenti a Roma. Cari amici, vi ripeto le parole dell’apostolo
Paolo: nella Chiesa voi non siete stranieri né ospiti, ma fate parte della famiglia
di Dio. Sappiate inserirvi bene nella comunità ecclesiale e civile, con la ricchezza
della vostra fede e delle vostre tradizioni. Saluto infine con affetto i pellegrini
di lingua italiana ed auguro a tutti una buona domenica. /Fine