Si è aperta oggi la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani a Kadikoy, rinomato
quartiere residenziale sulla sponda asiatica di Istanbul, in Turchia, l’antica Calcedonia.
Fino a sabato 24 gennaio ogni sera tutti i cristiani presenti nell’area, di rito latino,
siriano, armeno, greco o caldeo, in lingua turca, aramaica, greca, araba, inglese,
francese o tedesca, si riuniranno in uno dei luoghi di culto per pregare insieme e
sperimentare così la “comunione dei santi, la Chiesa una, santa, universale e apostolica”.
La settimana, infatti, è qui organizzata da una commissione ecumenica che distribuisce
gli otto giorni in otto chiese diverse: “Come se ogni sera si svolgesse un pellegrinaggio
nelle differenti comunità cristiane che ospitano con gioia gli altri fratelli”, ha
detto ad Asianews padre Ruben Tierrablanca Gonzales, responsabile della Fraternità
dei Frati minori. Calcedonia, d’altronde, non è un luogo scelto a caso: è la città
dove si svolse un Concilio nel 451, e dove ci furono le prime spaccature della Chiesa
e dove ora, dunque, si cerca l'unità. Diversa, invece, la situazione della capitale
turca, Ankara: in città, su sei milioni di abitanti, ci sono soltanto 250 famiglie
cristiane e l’unica parrocchia riconosciuta dal Governo è la chiesa cattolica di Santa
Teresa. Qui, ogni domenica, cristiani di ben sei riti diversi, si riuniscono per celebrare
insieme l’Eucarestia: l’ecumenismo, insomma, è esperienza quotidiana. (R.B.)