Mons. Migliore: a Gaza nessuna distinzione tra civili e obiettivi militari
Tacciano le armi nella Striscia di Gaza e si imbocchi coraggiosamente la via della
pace: è quanto chiesto dall’arcivescovo Celestino Migliore nel suo intervento di ieri
all’Assemblea generale dell’Onu, che ha approvato una risoluzione per l’immediato
cessate il fuoco tra le parti in conflitto. Il servizio di Alessandro Gisotti:
L’Osservatore
permanente della Santa Sede presso il Palazzo di Vetro ha esortato i belligeranti
a rispettare la risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza che chiede la fine delle
ostilità e l’accesso senza ostacoli a Gaza degli aiuti umanitari. Mons. Migliore ha
quindi ribadito che nel conflitto in corso si è visto un totale fallimento del rispetto
della distinzione tra civili e obiettivi militari. Ed ha esortato tutte le parti belligeranti
a rispettare il diritto umanitario internazionale così da assicurare la protezione
dei civili.
Il presule ha quindi ricordato la tormentata
storia di coesistenza tra israeliani e palestinesi contraddistinta da una lunga serie
di conflitti ma anche da tentativi di dialogo come ad Oslo, Madrid e più recentemente
ad Annapolis. Purtroppo, ha costato con rammarico, questi sforzi per stabilire la
pace sono finora falliti. E, ciò, ha affermato l’osservatore vaticano, è dovuto alla
mancanza di una volontà politica coraggiosa e coerente per costruire una pace duratura.
Infine, mons. Migliore ha ribadito il ruolo delle Nazioni Unite per favorire la pace
in Medio Oriente, aiutando le parti in conflitto a trovare nuovi strumenti basati
sulla cooperazione e il mutuo riconoscimento nella diversità.