2009-01-17 14:18:00

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


Domani, seconda domenica del Tempo ordinario la Liturgia propone il brano del Vangelo in cui Gesù incontra per la prima volta Giovanni e Andrea che, lasciato Giovanni Battista, prendono a seguirlo. Gesù allora si volta e chiede loro:

“Che cosa cercate?”. Gli risposero: “Rabbi - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?”. Disse loro: “Venite e vedrete”.

 
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:RealAudioMP3


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Dal punto di vista di quel che noi siamo "l'incontro implica in primo luogo qualcosa di imprevisto e di sorprendente; in secondo luogo implica qualcosa di reale, che ci tocca realmente, che interessa la nostra vita. Così inteso ogni incontro è unico, le circostanze che lo determinano non si ripeteranno più così" (L. Giussani). In questo modo si esprime un autore contemporaneo riguardo al realismo dell'incontro.

 
Tutto ciò vale in forma eminente dell'incontro di Andrea e di Giovanni con Gesù lungo il fiume Giordano. Quell'incontro segnò per intero tutta la loro vita, al punto che Giovanni, diversi decenni dopo, ricordava perfino l'ora: "era circa l'ora decima", le quattro del pomeriggio.

 
L'incontro è una grazia, non si può produrre. Anche per noi, come scrive l'autore citato, "l'incontro è una realtà fisica, corporale, di tempo e di spazio, toccabile, visibile, tangibile, udibile, in cui è presente Dio fatto uomo; di questo Dio fatto uomo tale realtà tangibile è segno" e quindi, ancor più precisamente, sacramento.

 
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