La BCE taglia il costo del denaro portandolo al minimo storico
Importante taglio del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea. Una
decurtazione di mezzo punto percentuale che ha portato il tasso principale di Eurolandia
dal 2,50% al 2%, segnando così il minimo storico dal 2003. Sono stati ridotti rispettivamente
all'1% e al 3% anche il tasso sui depositi e quello marginale. Attesa per le reazioni
sui mercati che ieri hanno chiuso in negativo. Stamani anche la Borsa di Tokyo ha
terminato la seduta in ribasso del 4,92%.
Crisi del gas Forse ad
una svolta la crisi del gas tra Russia e Ucraina. Sabato è previsto un incontro a
Mosca tra il premier russo Putin e il suo omologo ucraino Tymoshenko per trovare una
soluzione dopo l’ennesimo blocco del transito di gas verso l’Europa. Al summit prenderà
parte anche una delegazione europea a patto che il vertice non sia “una scusa” per
un nuovo ritardo nelle forniture. Anche stamani nessun flusso di gas è stato segnalato
né in entrata né in uscita. Intanto, nel corso di un incontro a Berlino tra il premier
britannico Brown e il cancelliere tedesco Merkel, quest’ultima ha criticato Mosca
sottolineando che rischia di perdere credibilità per la crisi del gas. Solo lunedì
scorso era stata trovata un’intesa tra le parti sul sistema di sorveglianza del transito,
ma le esportazioni non erano riprese.
Pakistan Ondata di arresti
in Pakistan per gli attentati di Mumbai del novembre scorso costati la vita a 170
persone. Le autorità di Islamabad hanno fermato a Karachi, nel sud del Paese, 124
membri del gruppo terroristico Lashkar-e-Taiba. Inoltre, sono stati chiusi cinque
campi di addestramento.
Somalia Nuove violenze in Somalia. E’ salito
ad almeno 14 vittime civili il bilancio degli scontri avvenuti ieri nella capitale
Mogadiscio, quando miliziani delle deposte Corti islamiche hanno attaccato a colpi
di mortaio il palazzo presidenziale. Gli scontri sono avvenuti in concomitanza col
ritiro da Mogadiscio delle forze militari etiopi, che supportano il governo provvisorio
della Somalia: le operazioni di rientro dei soldati ad Addis Abeba sono state completate
questa mattina. Sul significato di queste nuove violenze il commento di Anna Bono,
ricercatrice di storia e istituzioni dell’Africa presso l’Università di Torino, intervistata
da Giada Aquilino:
R. –
Il significato di questa recrudescenza di violenza è che una parte dei protagonisti
di questo conflitto - che dura da diciotto anni - probabilmente approfitterà della
situazione per cercare di migliorare ancora la sua posizione nel Paese. Si tratta
dell’unione delle Corti Islamiche e delle sue milizie che, sconfitte nel 2006, poi
nei mesi successivi hanno ripreso terreno conquistando anche parte del territorio
somalo e città importanti come Merka e Kismayo. Le Corti non hanno però sottoscritto
l’accordo di pace dello scorso agosto, a Gibuti, che avrebbe dovuto stabilizzare la
situazione ed essere il preambolo di una rinegoziazione dei rapporti di forza dei
contendenti. D. – In questi anni, da una parte c’è stato chi ha ritenuto
la presenza etiopica troppo ingombrante, e dall’altra chi ha temuto – e teme tutt’ora
– una spallata della rivolta estremista islamica. Perché? R.
– Da un lato c’è chi ritiene la presenza dell’Etiopia un’ingerenza, bisogna considerare
che questi due Paesi sono stati nemici per decenni; d’altra parte, il governo e le
istituzioni politiche somale non sono in grado di tutelarsi, di difendersi, di controllare
il territorio e di impedire alle frange dello schieramento antigovernativo più estreme
– quelle che si ritiene siano legate al terrorismo internazionale e d’ispirazione
fondamentalista – di cercare di eroderne il potere. D. – La popolazione
civile, martoriata dalle violenze e in fuga, in questi mesi, dagli scontri, oggi in
che condizioni vive? R. – E’ la realtà di un progressivo sgretolamento
della vita sociale, della vita civile e della vita economica. Si parla soltanto negli
ultimi 24 mesi di circa un milione di sfollati e da 16 a 20 mila vittime civili, alle
quali bisogna aggiungere tutte le persone che muoiono di stenti. Bisogna sottolineare
poi che è mancata la leadership del Paese; questi capi clan che continuamente promettono
di trovare accordi, di sedersi attorno a un tavolo, di condividere il potere e poi
non riescono a farlo, non si decidono a farlo, mostrano di non avere volontà di farlo. Somalia:
appello per le suore rapite Un appello al rilascio delle suore italiane, rapite
al confine tra Kenya e Somalia lo scorso 10 novembre, è stato lanciato oggi dal Parlamento
Europeo. In una risoluzione sulla situazione nel Corno d'Africa, l’assemblea di Strasburgo
ha chiesto al governo di Mogadiscio di condannare il sequestro di suor Maria Teresa
Olivero e suor Caterina Giraudo e di adoperarsi per una risoluzione immediata.
Zimbabwe Nuovi
spiragli per la risoluzione della crisi politica in Zimbabwe. Il leader dell’opposizione
Tsvangirai ha annunciato un prossimo incontro con il presidente Mugabe per discutere
della formazione di un governo di unità nazionale.
Italia-immigrazione In
Italia si discute e si polemizza dopo le misure intraprese dal governo in materia
di immigrazione. La maggioranza difende il reato di clandestinità, contenuto nel disegno
di legge sulla sicurezza, e passato ieri al Senato. Così come ribadisce, nonostante
le critiche anche dei vescovi italiani, la volontà di aumentare la tassa sul permesso
di soggiorno e di aggiungere quella sulla cittadinanza. Forti le critiche di molte
associazioni che definiscono discriminatorie queste misure. Francesca Sabatinelli
ha intervistato Antonio Russo, responsabile immigrazione per le Acli:
R. –
Noi abbiamo ribadito, nel corso di questi mesi, che ci sembra che l’Italia stia procedendo
sicuramente nella direzione della non integrazione degli immigrati perché, anche rispetto
a questi ultimi provvedimenti, non comprendiamo il motivo per il quale si introduce
questo reato di clandestinità. In verità, abbiamo anche qualche difficoltà nel comprendere
la norma perché è un provvedimento non chiaro. Cosa succederà nel momento in cui gli
immigrati pagheranno l’ammenda che pure è stata prevista dalla norma? Acquisiranno,
di fatto, il diritto di essere cittadini italiani o saranno comunque espulsi così
com’è previsto dalla norma? C’è un’incomprensione rispetto a questo argomento che
ci lascia perplessi; noi ci saremmo augurati che invece la norma andasse verso l’integrazione
degli immigrati, cittadini che contribuiscono a migliorare l’Italia; sono quelli che
normalmente accudiscono i nostri figli, i nostri anziani, sono i soggetti che lavorano,
che producono e fanno sì che anche l’economia di questo Paese migliori. Non comprendiamo
veramente questo provvedimento, come non comprendiamo il provvedimento per il quale
dovrebbero versare una tassa di 200 euro. Ricordiamo che già oggi gli immigrati pagano
una tassa di 70 euro.
D. – Per riassumere: per le Acli questi provvedimenti
sono ritenuti prima di tutto inapplicabili e controproducenti perché comunque non
sono dei passi avanti verso l’integrazione che invece, secondo voi, è la vera emergenza? R.
– Secondo noi è l’emergenza; secondo noi è anche un po’ la sfida di questo Paese,
quella dell’integrazione. Stiamo di fronte ad una negazione di diritti fondamentali
degli uomini. Alcuni di questi soggetti non hanno altre possibilità se non quella
di tentare la strada dell’immigrazione. Quindi, ripeto, anche in questo senso ci sembrerebbe
che la direzione che si sta seguendo è una direzione sbagliata.
Usa Formale
impegno del presidente eletto degli Stati Uniti nella lotta ad Al Qaeda. Obama ha
sottolineato che Bin Laden resta la minaccia più grande per l’America, ma che la sua
amministrazione farà tutto il possibile per impedire altri attacchi. Intanto, oggi
è la giornata degli addii in vista dell’insediamento alla Casa Bianca il prossimo
20 gennaio. Il presidente Bush parlerà alla nazione mentre si accomiateranno dal Senato,
Hillary Clinton, futuro segretario di Stato, e Joe Biden, vice di Obama.
Venezuela Nonostante
le molte critiche da parte dell’episcopato venezuelano, il parlamento ha approvato
ieri una modifica alla Costituzione che permetterà d’ora in avanti la rielezione illimitata
di quei candidati il cui mandato sia sottoposto a suffragio universale. Tra questi
vi è quello dell’attuale capo di Stato, Hugo Chavez.
Grecia In un
comunicato apparso oggi su un giornale greco, il gruppo "Epanastikos Agonas" (letteralmente
Lotta Rivoluzionaria), ha dichiarato guerra aperta allo Stato. Per l’organizzazione
di estrema sinistra ci sarebbero le condizioni per rovesciare “il regime” e dar vita
ad una società di stampo marxista. Il gruppo ha anche rivendicato la paternità dei
recenti attentati contro la polizia in risposta alla morte dello studente di 15 anni,
ucciso con un colpo d’arma da fuoco, nel corso di scontri con le forze dell’ordine
lo scorso 6 dicembre.
Corea del Nord Nuovi dubbi sulla salute del
leader nord-coreano Kim Jong-il che, secondo alcune voci, sarebbe stato colpito da
un ictus la scorsa estate. Secondo un’agenzia di stampa sud-coreana avrebbe indicato
come suo successore il terzogenito, Kim Jong-un.(Panoramica internazionale a cura
di Benedetta Capelli)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LIII no. 15 E' possibile ricevere gratuitamente,
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