La Croce Rossa chiede l’apertura di corridoi umanitari nel nord dello Sri Lanka
Il nord dello Sri Lanka è teatro da giorni di drammatici scontri tra esercito e ribelli
Tamil. In questo tragico scenario le organizzazioni umanitarie non riescono a distribuire
aiuti umanitari alla popolazione. E’ quindi necessaria – spiega Paul Castella, capo-delegazione
nello Sri Lanka del Comitato internazionale della Croce Rossa - l’apertura di corridoi
umanitari. Per arrivare a questo traguardo – rende noto l’agenzia Misna - sono in
corso trattative con il governo. Occorre intervenire immediatamente: nell’area intorno
a Millaittivu, una delle ultime città controllate dai ribelli, vivono in condizioni
drammatiche oltre 350.000 persone. Secondo stime di diverse organizzazioni presenti
nel nord-est del Paese, bombardamenti e scontri armati causano ogni giorno la morte
o il ferimento di almeno 30 persone. Nelle ultime settimane, le forze armate di Colombo
hanno ottenuto alcune vittorie militari di rilievo. Il 2 gennaio è caduta Kilinochchi,
considerata la ‘capitale’ dei guerriglieri tamil. La settimana scorsa l’esercito ha
conquistato il passo dell’Elefante, uno snodo strategico che collega il nord dello
Sri Lanka con la penisola di Jaffna. (A.L.)